Il candidato di EH Bildu si scusa con le vittime del terrorismo

Pello Otxandiano, candidato por Eh Bildu

MADRID – La polemica provocata dalla reticenza di Pello Otxandiano, candidato di Eh Bildu alle regionali del Paese Basco, pare che accompagnerà la campagna elettorale fino al giorno dell’appuntamento con le urne. C’è chi da per scontato che gli echi si faranno sentire anche dopo.

Il candidato abertzale ha provato ad abbassare i toni della controversia ammettendo di aver commesso un errore nel definire Eta semplicemente una “banda armata”. E scusandosi con le vittime “per aver ferito la loro sensibilità”. Ma è servito a poco.

L’”Associazione delle Vittime del Terrorismo” ha reagito e giudicato “falso” il “rimorso” del candidato di Eh Bildu. Lo ha considerato assai “simile al pentimento dei prigionieri che scrivono ai familiari delle vittime per avere accesso al beneficio penitenziario”. Non è tutto. L’associazione che presiede Maite Araluce, nell’account “X”, ha sostenuto che Otxandiano, scusandosi con le vittime di Eta, “solo vuole che si parli di altro e che non si veda ciò che è dietro questa presunta sinistra promettente che vuole venderci”. Araluce, in una intervista concessa a “120 minuti” ha commentato che Eh Bildu ha cambiato modo di vestire e di parlare per poi affermare che si tratta “dello stesso lupo travestito d’agnello”.

Imanol Pradales, candidato del “Partido Nacionalista Vasco”, è tornato sull’argomento per sottolineare che “non si può pretendere di passare pagina come se nulla fosse accaduto”. Ha sostenuto che “bisogna dire che non si può uccidere”. Ha ribadito che “Euskadi ha bisogno di un ‘lehendakari’ che guardi al futuro con uno sguardo esigente” e “chiami le cose per il suo nome”.

Il Partito Popolare non ha voluto essere da meno. Ed è intervenuto nella polemica per accusare di ipocrisia il Psoe e il PNV. La segretaria generale dei “popolari”, Cuca Gamarra, ha commentato che i socialisti e i nazionalisti baschi criticano la formazione abertzale “ma poi si affidano a questa per governare”.

Dal canto suo, Alberto Núñez Feijóo, presidente dei conservatori, ha chiesto a socialisti e nazionalisti  di non accettare che esponenti di Eh Bildu facciano parte delle istituzioni fino a quando “non ammettano che c’è una differenza tra chi uccide e chi muore”.

Anche il presidente del Governo, Pedro Sánchez, ha contribuito ad attizzare la polemica. Lo ha fatto intervenendo da Bruxelles, dove ha partecipato al vertice Ue. Per il capo del Governo le scuse del candidato abertzale non sono sufficienti. Ha precisato che “Eta non era una banda armata e neanche un movimento di liberazione nazionale, come sosteneva Aznar”. Eta, ha sottolineato, “era una banda terrorista ed è stata sconfitta dalla democrazia grazie all’unione di tutte le forze politiche”.  Ha comunque assicurato che il suo governo “continuerà a dialogare con tutte le forze politiche”. E rivendicato che, grazie agli accordi con i soci parlamentari, Eh Bildu incluso, sono stati approvati provvedimenti importanti di carattere sociale.

Redazione Madrid

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