CARACAS – Il “kata” é una modalitá del karate che molte persone hanno scoperto grazie alla sua inclusione nel programa dei Giochi Olimpici di Tokyo. In Venezuela la punta di lancia per diversi anni é stato Antonio Díaz che annovera nel suo currículo diversi record mondiali. Un giovane talento sta seguendo i suoi passi: l’italo-venezuelano Gianluca Greco. Il karateka di origine siciliana ha vinto la medaglia d’oro nei “Juegos Bolivarianos Juveniles” Sucre 2024.
“É una meta importante questa medaglia! E’ frutto di un mese di preparazione nella localitá di Mucuchies, nello stato Mérida, a circa 3.000 metri sul livello del mare” – spiega Greco, in un’intervista ai media locali, aggiungendo – “Tutto questo per prepararci alle condizione che avremmo trovato a Sucre. Il ritiro ci é servito anche per fare gruppo ed eravamo tutti molto uniti”.
Dietro al karate kata c’è il fascino della cultura giapponese con tutta la sua poesia. Stando a quanto abbiamo scovato nel meraviglioso mondo del web i nomi stessi delle tecniche sono evocativi: “Mani di nuvola”, “Gru sulla roccia”, “Mezza luna”, “Volo di rondine”, “Scrutare il cielo”, “Cavaliere di ferro”, “Specchio luminoso”, e tanti altri.
Nella prova disputata nella localitá di Sucre, in Bolivia, il karateka Gianluca Greco ha ottenuto un punteggio di 24.00 che gli ha permesso di salire sul gradino piú alto del podio.
Durante un’intervista, Gianluca ci ha raccontato che ha iniziato a praticare questo sport grazie al suo amico Adrián López: “Un giorno il mio amico ha iniziato a dire i numeri in giapponese e non capivo nulla. Poi mi ha spiegato il motivo ed ho chiesto ai miei che volevo farlo anch’io. Quando avevo 4 anni sono andato per la prima volta sul tatami per il provino ed é stato amore a prima vista”.
Nei Juegos Bolivarianos Juveniles, nella categoria femminile la medaglia d’oro del Kata é stata vinta dalla venezuelana Diana Oligino.
(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)
