Ambiente, Camera invita governo a supportare imprese su carbon tax

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MADRID. – L’aula della Camera ha approvato la mozione di maggioranza in materia di revisione dei meccanismi di tassazione delle emissioni di carbonio per le importazioni a tutela della competitività delle aziende europee, con 168 sì, 57 astenuti e 40 contrari, così come riformulata dal governo. Approvate dall’aula, inoltre, alcune parti delle mozioni di M5S, Pd e Avs, mentre è stata approvata nella sua interezza quella presentata da Azione. 

La mozione del centrodestra, in particolare, impegna il governo a “mitigare gli effetti distorsivi del regolamento 2023/956 del Parlamento europeo e del Consiglio del 10 maggio 2023, ‘Carbon border adjustment mechanism’ (Cbam), anche attraverso opportune modifiche” e a  

“prevedere appositi meccanismi di supporto, finanziati a livello di Unione europea, funzionali a dotare rapidamente i settori cosiddetti ‘hard to abate’ di soluzioni di decarbonizzazione, preservandone la competitività”. 

“La mozione riguarda gli aspetti critici dell’attuale Cbam, in previsione della sua definitiva entrata in vigore il 1 Gennaio 2026, con l’obiettivo di garantire che i prodotti importati siano soggetti a un sistema normativo che applica costi del carbonio equivalenti a quelli sostenuti nell’ambito dell’EU-ETS, con il risultato di pervenire a un prezzo del carbonio equivalente tra i prodotti importati e quelli nazionali” ha detto Maurizio Casasco, deputato di Forza Italia e responsabile Dipartimento Economia del partito, intervenendo nell’Aula di Montecitorio, durante la dichiarazione di voto.  

“La misura, nata con l’intento di difendere le produzioni europee dei settori a maggiore intensità emissiva nel loro importante e costoso percorso di decarbonizzazione dalla concorrenza dei prodotti importati dai paesi extra UE che non hanno un mede-simo meccanismo di tassazione della Co2, nella sua applicazione in via transitoria, però, si rileva una potenziale grave perdita complessiva di competitività del sistema industriale rispetto al quale è nostro dovere intervenire. Anche la tutela ambientale non è efficacemente e complessivamente raggiunta”, ha spiegato. 

“Oggi in aula abbiamo parlato dei meccanismi di tassazione delle emissioni di carbonio: è chiaro che l’Europa ci sta dando degli standard chiari verso i quali dobbiamo andare. Ma in Italia, come negli altri Paesi, ci sono imprese che hanno determinate abitudini, quindi emettono Co2 in atmosfera. Quello che stiamo cercando di fare è spingere il governo a incentivare e supportare le imprese italiane in questo passaggio”: così Patty L’Abbate, deputata M5S vicepresidente della Commissione Ambiente. 

“Quello che ci chiede l’Europa è una cosa giusta – sottolinea la parlamentare pentastellata – ma è ovvio che va assistito il sistema delle imprese italiano, attraverso incentivi, norme, semnplificazioni tali da far capire in che verso andare, perché la decarbonizzazione deve essere fatta. Ci spiace se il governo va nella direzione opposta, perché facendo così crea problemi anche alle imprese italiane, in quanto resterebbero indietro e non sarebbero competitive nel mercato internazionale” conclude L’Abbate. 

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