Def: per Pd è “da camere sciolte”, per M5s “non esiste”

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MADRID. – Francesco Boccia, capogruppo del Pd in Senato, lo commenta praticamente in diretta, a conferenza ancora in corso, ed è molto duro: “A Bruxelles è stata approvata una riforma del patto di stabilità che è peggiorativa rispetto alle proposte iniziali fatte da Gentiloni, che prevede in qualche modo negoziati a quattro anni e a 7 anni. Noi però facciamo un Def con i tendenziali a tre mesi: è l’apoteosi della contraddizione, è evidente che il ministro dell’Economia non sa, più cosa dire, perché si arrampica sugli specchi, accampa scuse, si inventa la scusa del superbonus, dimenticando che il superbonus alle villette lo hanno voluto loro nel 2023″. 

Ma soprattutto, aggiunge, “la cosa che ci preoccupa è che non c’è nessuna risposta sui 20 miliardi a tempo determinato che loro hanno deciso nella vecchia legge di bilancio di approvare: mi riferisco al cuneo fiscale, perché non c’è nel provvedimento uscito dal Consiglio dei ministri nessuna certezza sulla proroga, non dico di tre anni come chiediamo noi ma nemmeno di un anno; non ci sono le coperture per la pseudo riforma fiscale che avevamo fatto, immagino non ci sia nulla sul Camera Rai, non ci sia nulla sui crediti d’imposta”. 

Insomma: “dai nostri calcoli mancano 20 miliardi di proposte che l’anno scorso hanno approvato solo per un anno, cioè solo per il 2024”. “Siamo preoccupati perché purtroppo non essendoci più la Banca centrale europea che acquista titoli di Stato, l’indebitamento complessivo dovrà essere messo sul mercato: l’Italia è sempre meno credibile e il costo degli interessi è aumentato nonostante il tasso interesse si sia finalmente fermato”.  

Per il Partito democratico, insomma, del testo di oggi “ci preoccupano le gambe fragili rappresentate da questo governo, con un Def che è da camere sciolte. loro oggi hanno presentato un documento di economia e finanza che si presenta quando il Parlamento è sciolto: in realtà hanno vinto, siamo nella seconda parte del secondo anno di governo, quando sarà finito quest’anno saremo già all’inizio e al terzo anno e navighiamo a vista”. 

Il Documento di economia e finanza, per le opposizioni ha l’unico pregio di rimettere d’accordo, per un giorno, Pd e Movimento 5 Stelle: anche per i pentastellati infatti, il giudizio è negativo e anzi “di fatto non esiste” azzardano i componenti M5S delle Commissioni bilancio e finanza di Camera e Senato: “L’Esecutivo dei ‘pronti’ ha patriotticamente messo in atto una fuga dalle sue responsabilità. In sostanza il Governo Meloni: non è in grado di programmare i suoi obiettivi; non ha ancora capito bene come funziona il nuovo patto di stabilità, subìto da Germania e Francia; vuole come sempre comprare tempo, per provare ad annacquare i suoi fallimenti economici; ha verosimilmente sbagliato la classificazione del Superbonus e dei bonus edilizi, dopo che il ministro Giorgetti ha gestito in prima persona l’agevolazione per più di 3 anni. Quello che resta sul piatto è ancora tagli alla spesa, ancora privatizzazioni e svendite di Stato, un debito pubblico in aumento”.

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