Bankitalia conferma stime Pil, taglia inflazione e migliora lavoro

Sede principale della Banca d'Italia nel Palazzo Koch a Roma. (ANSA)

ROMA. – Più luci che ombre nelle ultime proiezioni macroeconomiche della Banca d`Italia. L`istituzione di Via Nazionale ha sostanzialmente confermato le attese di crescita economica, mentre ha migliorato sia quelle sull`inflazione che quelle sul mercato del lavoro.

Per quest`anno l’esercizio conferma la previsione di crescita del Pil allo 0,6%, mentre ha limato all`1% la stima di espansione del 2025 e ha ritoccato al rialzo all`1,2% quella sul 2026. Lo scorso dicembre Bankitalia indicava 1,1% di crescita sia sul 2025 che sul 2026.

“I rischi per la crescita sono orientati al ribasso – precisa lo studio -. Una crescita più contenuta potrebbe manifestarsi se lo scarso dinamismo del commercio mondiale persistesse più a lungo, in connessione con l`incertezza che caratterizza la ripresa dell`economia cinese e con un eventuale aggravarsi delle tensioni politiche internazionali. L`impatto della restrizione monetaria potrebbe inoltre essere più accentuato del previsto e incidere più intensamente sulla domanda interna”.

Inoltre, “il progressivo ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni potrebbe tradursi in una correzione dell`attività nel comparto edilizio più marcata di quanto previsto”.

Bankitalia ha poi consistentemente rivisto al ribasso la previsione di inflazione sull`insieme di quest`anno, all`1,3% ora, a fronte dell`1,9% indicato tre mesi fa. L`istituzione ha limato all`1,7% (dal precedente 1,8%) la stima sull`inflazione del prossimo anno mentre ha confermato all`1,7% quella sul 2026.

“I rischi per l`inflazione sono bilanciati – dice Bankitalia -.

Pressioni al rialzo potrebbero manifestarsi qualora un aggravarsi delle tensioni internazionali inducesse nuovi rincari delle materie prime e dei beni intermedi. Per contro, la possibilità di un deterioramento dello scenario internazionale e di un impatto più marcato della restrizione monetaria potrebbero tradursi in un andamento meno favorevole della domanda con ripercussioni al ribasso su salari, margini di profitto e inflazione al consumo”.

Passando al mercato del lavoro, lo studio stima che il tasso di disoccupazione cali al 7,5% quest`anno, rimanga allo stesso livello nel 2025 e si limi ulteriormente al 7,4% il prossimo anno. Tre mesi fa Banklitalia prevedeva 7,7% quest`anno, 7,6% il prossimo e 7,4% nel 2026. Nel 2023 la disoccupazione viene indicata al 7,6%.

“Il tasso di disoccupazione scenderebbe lentamente portandosi al 7,4 per cento nel 2026, oltre 5 punti in meno rispetto ai picchi toccati successivamente alla crisi del debito un decennio fa”, rileva Bankitalia.

Per l`occupazione è attesa una crescita sul numero di occupati dello 0,9% quest`anno, dello 0,4% il prossimo e dello 0,5% nel 2026. Valori espansivi ma inferiori alla contestuale crescita del Pil.

Guardando agli elementi sottostanti, secondo l’analisi in Italia i consumi delle famiglie, dopo la forte diminuzione registrata alla fine del 2023, “sarebbero tornati a crescere nel primo trimestre e continuerebbero ad aumentare in seguito a tassi lievemente superiori a quelli del Pil, beneficiando del recupero del potere d`acquisto. Gli investimenti rallenterebbero marcatamente, frenati dal rialzo dei costi di finanziamento, da condizioni più rigide di accesso al credito e dal ridimensionamento degli incentivi alla riqualificazione delle abitazioni”.

“L`effetto di questi fattori verrebbe in parte compensato dall`impulso delle misure del Pnrr. Le esportazioni si espanderebbero in linea con l`andamento della domanda estera, mentre le importazioni crescerebbero in misura più contenuta – conclude Bankitalia – risentendo della debolezza della spesa per investimenti. Il saldo di conto corrente della bilancia dei pagamenti, tornato positivo già nello scorso anno, continuerebbe a migliorare, avvicinandosi al 2 per cento in rapporto al Pil nel 2026”. (fonte immagine Bankitalia).

(Voz /askanews)

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