Tusk: “La guerra in Europa di fatto è cominciata”

Donald Tusk,in una foto d'archivio.

MADRID. – La prospettiva di una guerra in Europa “è reale, anzi è già iniziata due anni fa” e “ogni scenario è possibile”. Lo ha dichiarato a Repubblica il primo ministro della Polonia, Donald Tusk, nella sua prima intervista a un media estero, lanciando un appello diretto ai leader europei affinché facciano di più per rafforzare le difese. 

“So che sembra devastante, soprattutto per i più giovani – ha aggiunto – ma dobbiamo abituarci mentalmente all’arrivo di una nuova era. È l’era prebellica. Non sto esagerando”. 

A commentare le parole di Tusk, in Italia, è stato il sottosegretario alla Difesa, Matteo Perego di Cremnago, che ad Affaritaliani.it ha detto: “Capisco la sensibilità di un Paese come la Polonia, vicino alla Russia. E poi la Polonia porta ancora le cicatrici dell’occupazione sovietica. La Polonia investirà nel 2024 il 4% del Pil nella difesa e il riarmo significativo serve come atteggiamento di deterrenza. Che poi il mondo sia vicino a un conflitto globale e in Europa non lo credo probabile, però occorre sicuramente aumentare gli investimenti in difesa”.

Poche settimane fa il presidente francese Emmanuel Macron aveva parlato della possibilità di inviare truppe europee in Ucraina, suscitando la reazione degli altri paesi europei, tra cui l’Italia con il ministro degli Esteri Antonio Tajani che aveva dichiarato di escludere “l’invio di truppe italiane” sottolineando che “non vogliamo fare la guerra alla Russia”.  

Intanto, durante la notte, l’esercito russo ha lanciato 99 droni contro l’Ucraina, che, come ha annunciato l’aeronautica militare di Kiev, è riuscita a distruggere 58 veicoli aerei senza pilota e oltre due dozzine di missili. Nonostante questo, ha fatto sapere il fornitore di energia DTEX, tre centrali termoelettriche sono state danneggiate dagli attacchi portando a blackout di emergenza per oltre 200.000 persone nelle regioni di Kharkiv e di Dnipro. Inoltre, frammenti che sembrano appartenere a un drone russo sarebbero stati trovati oggi anche in territorio rumeno, nella contea di Braila, vicina al confine ucraino. Il ministero della Difesa della Romania ha quindi annunciato di aver avviato un’indagine.

La Russia, fa sapere tramite il proprio canale Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, non intende partecipare alla conferenza sulla formula di pace ucraina che si terrà in Svizzera: “La Russia non ha intenzione di partecipare a questa conferenza, e la ‘formula di Zelensky’ è alchimia”.

Lascia un commento