La Commissione Europea apre un’indagine su Google, Apple e Meta

Una persona camminando all'entrata dell'ufficio di Google.
L'entrata dell'ufficio Google. FOTO EPA/BORIS ROESSLER

MADRID. – La Commissione Europea ha avviato indagini per possibili non conformità ai sensi del Digital Markets Act (Dma) sul funzionamento di Google Play e Google Search sulle regole imposte da Apple nella gestione nell’App Store e sul “modello di pagamento o consenso” per Safari e Meta, la compagnia che riunisce Facebook e Instagram.  Inoltre, la Commissione ha avviato indagini relative alla nuova struttura tariffaria di Apple per gli app store alternativi e alle pratiche di classificazione di Amazon sul suo mercato.

Infine, la Commissione ha ordinato alle aziende in questione di conservare alcuni documenti per monitorare l’effettiva attuazione e il rispetto dei loro obblighi. La Commissione ha avviato un procedimento per valutare se le misure attuate da Alphabet e Apple in relazione ai loro obblighi relativi agli app store violano la DMa.

Il Digital Market Act infatti impone ai gatekeeper di consentire agli sviluppatori di app di “orientare” i consumatori verso offerte esterne agli app store dei gatekeeper, gratuitamente: l’ipotesi è invece che le misure di Alphabet e Apple impongano varie restrizioni e limitazioni, tra le quali anche quelle ala capacità degli sviluppatori di comunicare e promuovere liberamente offerte e di concludere direttamente contratti, anche imponendo vari oneri.

Per quanto riguarda Alphabet, l’indagine mira anche a determinare se la visualizzazione dei risultati di ricerca di Google possa portare ad auto-preferenze in relazione ai servizi di ricerca verticale di Google (ad esempio, Google Shopping; Google Voli; Google Hotels) rispetto a servizi concorrenti simili.

La Commissione ha avviato inoltre un procedimento contro Apple in merito alle misure adottate per conformarsi agli obblighi di  consentire agli utenti finali di disinstallare facilmente qualsiasi applicazione software su iOS,  modificare facilmente le impostazioni predefinite su iOS e  fornire agli utenti schermate di scelta che devono consentire loro in modo efficace e semplice di selezionare un servizio predefinito alternativo, come un browser o un motore di ricerca sui propri iPhone: l’ipotesi è che le misure di Apple, inclusa la progettazione della schermata di scelta del browser web, possano impedire agli utenti di esercitare realmente la loro scelta di servizi all’interno dell’ecosistema Apple.

Il modello “paga o consenti” di Meta

Infine, la Commissione ha avviato un procedimento contro Meta per indagare se il modello “paga o consenti” recentemente introdotto per gli utenti nell’UE sia conforme all’articolo 5, paragrafo 2, del DMA che impone ai gatekeeper di ottenere il consenso degli utenti quando intendono combinare o utilizzare in modo incrociato i propri dati personali tra diversi servizi principali della piattaforma.

La Commissione teme che la scelta binaria imposta dal modello “paga o acconsenti” di Meta possa non fornire una vera alternativa nel caso in cui gli utenti non acconsentano, non raggiungendo così l’obiettivo di impedire l’accumulo di dati personali da parte dei guardiani. Sono state inoltre altre misure investigative per raccogliere fatti e informazioni per chiarire se Amazon preferisca i prodotti del proprio marchio sull’Amazon Store.

La Commissione ha inoltre adottato cinque ordini di conservazione indirizzati ad Alphabet, Amazon, Apple, Meta e Microsoft, chiedendo loro di conservare documenti che potrebbero essere utilizzati per valutare la loro conformità agli obblighi DMA, in modo da preservare le prove disponibili e garantire un’applicazione efficace.

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