MADRID – Un’avvertenza ed anche un rimprovero. Il presidente del Governo, Pedro Sánchez, nei giorni scorsi a Bruxelles, ha analizzato con i primi ministri di Irlanda, Malta e Slovenia gli sviluppi della guerra nella Striscia di Gaza, il massacro di civili a causa dei bombardamenti indiscriminati d’Israele e gli eccessi dell’esercito israeliano nei territori occupati. In una dichiarazione congiunta, i quattro leader hanno manifestato la loro volontà di riconoscere la Palestina.
In risposta, il Ministero degli Esteri israeliano ha avvertito che riconoscere lo Stato Palestinese equivale a “dare una ricompensa al terrorismo”.
“Questo riconoscimento, sulla scia del massacro del 7 ottobre – ha dichiarato Lior Haiat, portavoce del Ministero -, invia un messaggio ad Hamas e ad altre organizzazioni terroristiche palestinesi che gli attacchi terroristici omicidi contro gli israeliani saranno accolti con gesti politici nei confronti dei palestinesi”.
L’azione terrorista di Hamas, durante la quale furono uccise mille 200 persone e 250 prese in ostaggio, ha avuto, come era prevedibile, un’immediata risposta militare israeliana. Non era prevedibile, invece, che l’azione militare sproporzionata di Israele provocasse oltre 32 mila morti e una crisi umanitaria immane. A soffrirne le conseguenze, come sempre accade, sono soprattutto le donne, gli anziani e i bambini.
All’inizio di marzo, il presidente Sánchez, che già aveva condannato energicamente l’attacco terrorista di Hamas, affermava che la pace nell’enclave e la migliore garanzia di sicurezza a lungo termine solo sarebbero state possibili con la coesistenza di due Stati: quello di Israele e quello Palestinese. L’annuncio di voler riconoscere lo Stato palestinese in questa legislatura ha portato al raffreddamento delle relazioni diplomatiche tra Israele e Spagna.
Il portavoce del Ministero degli Esteri è stato molto chiaro nel segnalare che “i commenti del primo ministro spagnolo Pedro Sanchez sul riconoscimento di uno Stato palestinese, così come la dichiarazione congiunta di Spagna, Malta, Slovenia e Irlanda sulla loro disponibilità a riconoscere uno Stato palestinese, costituiscono una ricompensa per il terrorismo”. Lo è stato anche nell’assicurare che “”l’unico modo per combattere il terrorismo palestinese è condannare inequivocabilmente Hamas per la guerra, i crimini contro l’umanità e i crimini sessuali che ha commesso durante l’attacco del 7 ottobre”.
Lior Haiat ha affermato che “una risoluzione del conflitto sarà possibile solo attraverso negoziati diretti tra le parti”. E assicurato che la volontà di Irlanda, Malta, Slovenia e Spagna “non fa altro che allontanare il raggiungimento di una risoluzione e aumentare l’instabilità regionale”.
Solo nove Paesi, per il momento, hanno riconosciuto lo Stato Palestinese. Dal 1988, Bulgaria, Cipro, Malta, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria. Più recente, risale al 2014, il riconoscimento della Svezia. Altri 13 paesi hanno uffici diplomatici a Gerusalemme e, come la Spagna, a Ramallah.
Redazione Madrid