Ue, ribadito sostegno a Kiev. Meloni: “Resta nodo risorse su difesa comune”

Bruxelles, 21/03/2024 - Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. (Ufficio Stampa)

MADRID. – “Molta soddisfazione da parte italiana per lo svolgimento di questo Consiglio europeo, partendo dal tema che noi avevamo chiesto venisse inserito nella discussione del Consiglio, che era quello relativo all’agricoltura” e “anche sulla migrazione il testo delle conclusioni è pienamente soddisfacente”. 

E’ positivo il bilancio stilato dal premier Giorgia Meloni al termine dei lavori del Consiglio europeo, Consiglio che ha avuto tra i temi forti quelli legati ai conflitti in atto: ““Si conferma il sostegno all’Ucraina con un accordo delicato e importante per ulteriori 5 mld sullo European Peace Facility – sottolinea Meloni – e finalmente ci sono delle conclusioni europee in tema di Medio Oriente, che sono state oggetto di lungo lavoro: si parla di difesa, sicurezza, di un coordinamento maggiore da questo punto di vista anche se rimane aperto il nodo delle risorse” avverte il premier, che si dice “molto d’accordo con l’iniziativa della commissione di rafforzare l’industria della difesa, dopodiché bisogna fare i conti con le risorse che sono a disposizione. La proposta di allargare il mandato alla Bei trova molto consenso – aggiunge – è un passo in avanti, secondo me si può fare qualche passo avanti ulteriore ma sicuramente è un dibattito in divenire”. 

“Non condivido quella lettera e quegli auguri” dice poi il presidente del Consiglio in merito ai complimenti del premier ungherese Viktor Orban al presidente russo Putin per il successo alle elezioni.  “E’ ovvio che nessuno affronti una stagione come questa a cuor leggero, ma non ho visto un clima diverso dai Consigli europei precedenti in tema di preoccupazioni di eventuali escalation o mettiamoci ‘l’elmetto in testa e andiamo a combattere’: mi hanno stupito certe ricostruzioni, poi leggendo il testo delle conclusioni ho capito da cosa potevano essere generate, ma è stato corretto proprio perché non era quella la volontà” spiega inoltre il premier, riferendosi a un passaggio della bozza delle conclusioni, poi modificato. 

“Quello che c’era scritto effettivamente poteva essere male interpretato: non era un riferimento a preparare i nostri cittadini perché siamo in guerra, ma alle crisi intese più in rapporto al tema della protezione civile, e c’è un riferimento al termine ‘militare’ perché in alcune nazioni la protezione civile è militare”. 

Infine, Meloni risponde a una domanda in vista delle elezioni europee:  “Ci sono dei candidati, gli europei voteranno, dopo il voto si vedrà quali sono i pesi e si vedrà che cosa si può fare. Ma non è un tema che mi appassiona: il tema che mi appassiona è per fare cosa’: Ursula Von Der Leyen o chiunque altro, qual è l’Europa che si vuole realizzare?”. 

Von Der Leyen che su X scrive: “Stiamo agendo, a livello europeo, per rispondere alle preoccupazioni dei nostri agricoltori. Con maggiore flessibilità, regole più semplici e sforzi per migliorare la loro posizione nella filiera agroalimentare. Adesso tocca anche agli Stati membri fare la loro parte”. 

“Chi pensa che la Russia si fermerà nel Donbass e in Crimea si sbaglia” afferma invece il presidente francese Emmanuel Macron al termine del vertice Ue di Bruxelles. In riferimento alle affermazioni del Cremlino secondo le quali la Russia “si considera in guerra a causa dell’intervento dell’Occidente a fianco dell’Ucraina”, l’inquilino dell’Eliseo ha ribadito un concetto da lui già espresso nelle ultime settimane, ovvero che sarebbe un errore pensare che Mosca abbia intenzione di fermare la sua aggressione nel Donbass e in Crimea, sottolineando la necessità di non creare “incertezza sugli obiettivi militari della Russia”. 

Macron ha quindi sostenuto che l’Occidente sosterrà l’Ucraina “con la massima intensità necessaria di fronte a eventuali attacchi”, giustificando le sue recenti affermazioni “interventiste” con la necessità di creare “un’ambiguità strategica” nei confronti della Russia nella speranza di intimorire Putin. Secondo Macron, sarebbero diversi i paesi disposti a sostenere un simile approccio. “Non stiamo più dicendo che sosterremo semplicemente l’Ucraina per tutto il tempo necessario, stiamo ufficialmente affermando che la sosterremo intensamente per quanto sarà necessario, il che significa che siamo pronti a rispondere a qualsiasi attacco effettuato dalla Russia”, ha aggiunto l’inquilino dell’Eliseo. 

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz scrive invece su X: “Abbiamo ampliato massicciamente il sostegno all’Ucraina al Consiglio europeo, acquisteremo munizioni e armi in tutto il mondo e utilizzeremo anche i proventi dei beni russi congelati. Un chiaro segno che continueremo, finché sarà necessario”.

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