Dossieraggio, Melillo in commissione antimafia: “Striano non agì da solo”

MADRID. – “Le condotte attribuite al sottotenente Striano mi paiono difficilmente compatibili con logiche di deviazione individuale: è una valutazione mia, ma non mi pare l’iniziativa di un singolo ufficiale, ipoteticamente infedele”. Così Giovanni Melillo, Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, nella sua audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, sulla vicenda dell’inchiesta di Perugia sul cosiddetto ‘dossieraggio”.

“L’ufficio che dirigo – prosegue – può dire di avere le carte pienamente in regola, avendo sviluppato azioni di profonda trasformazione del suo operato in piena trasparenza delle scelte, una condizione di credibilità e autorevolezza che governo e parlamento hanno apertamente riconosciuto solo poche settimane fa, con la conversione in legge del decreto sull’impulso investigativo a questo ufficio anche ai crimini cibernetici, di cui la questione di cui stiamo parlando fa parte”.

La banca dati Antimafia

Melillo sottolinea: “Nella nostra banca dati, lungi dall’essere un mostro onnivoro, si ritrova solo una ridotta percentuale delle segnalazioni di operazioni sospette generate dal sistema finanziario: dal 2018 al 2024 tra l’8 e il 16% di tutte le sos generate dal sistema finanziario tramite Uif e Dia” sono entrate nel sistema. Le sos sono fondamentali, ma sono strumenti delicatissimi: contengono dati, strumenti e informazioni in grado di profilare chiunque: l’uso delle sos deve essere circondato dal massimo rigore nelle procedure di accesso, nei limiti delle attribuzioni delle amministrazioni coinvolte. Posso affermare che la grande delicatezza della materia ha sin dal primo giorno delle mie funzioni guidato l’esercizio delle mie responsabilità”.

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