Mosca, in migliaia ai funerali di Navalny

Foto di vlanka da Pixabay

MADRID. – In migliaia hanno voluto dare l’estremo saluto alla salma di Alxei Navalny, il più acerrimo oppositore di Vladimir Putin morto a 47 anni lo scorso 16 febbraio in un carcere russo. Un decesso che per Mosca è da attribuirsi a cause naturali ma che i familiari e i collaboratori del dissidente imputano direttamente alla longa mano del leader del Cremlino. 

La cerimonia in rito ortodosso si è svolta nella chiesa moscovita dell’Icona della Madre di Dio dopodiché la salma è stata tumulata nell’adiacente cimitero di Borissov. La musica che ha accompagnato il cammino della bara verso il cimitero è stata “My Way” di Frank Sinatra, mentre la colonna sonora del film Terminator è stata riprodotta mentre il feretro è stato calato nel terreno.

 Quando la bara è giunta nell’area consacrata, le forze dell’ordine hanno cercato di impedire alla massa dei sostenitori di superarne i cancelli, ma in diverse centinaia sono comunque riusciti a penetrare nel cimitero. L’azione della polizia non ha in ogni caso scoraggiato le persone rimasti all’esterno che hanno di fatto creato una specie di “memoriale improvvisato” dove in pochi minuti sono stati posati centinaia di fiori. 

“La gente che è venuta a salutare Navalny – si legge sull’account Telegram del media russo Mojem Obiasnit  (“Possiamo spiegare”) lascia fiori nella neve vicino all’ingresso della stazione della metropolitana Borisovo”. Dalla folla (secondo alcune stime superiore alle tremila unità) oltre agli applausi al feretro sono giunte grida come “Grazie Alexei”, “La Russia sarà libera” e “Putin assassino”.

 Pochi istanti dopo la sepoltura del corpo dell’oppositore, la moglie Yulia – rifugiata all’estero – ha pubblicato un messaggio sul suo account Instagram per rendergli omaggio: “Liocha (abbreviazione di Alexei, ndr), grazie per ventisei anni di assoluta felicità. Non so vivere senza di te, ma farò del mio meglio perché tu, da lassù, tu sia orgoglioso di me e felice per me. Non so se ci riuscirò, ma ci proverò. Un giorno ci incontreremo, questo è sicuro. Ho così tante storie da raccontarti, e ho così tante canzoni salvate nel mio telefono per te, canzoni stupide e divertenti, anzi, francamente, canzoni orribili, ma parlano di noi, e volevo così tanto fartele ascoltare. Ti amerò per sempre. Riposa in pace”.

Ai funerali hanno presenziato diversi rappresentanti delle diplomazie occidentali. Tra questi, l’ambasciatore degli Stati Uniti in Russia Lynne Tracy, l’ambasciatore tedesco in Russia Alexander Graf Lambsdorff, l’ambasciatore francese in Russia Pierre Levy e i rappresentanti di diversi altri paesi.

“Dopo la sua morte – ha scritto su X il cancelliere tedesco Olaf Scholz – coraggiosamente i russi portano avanti la sua eredità: molti di loro erano presenti oggi al suo funerale e quindi hanno corso un grande rischio in nome della libertà”.

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