Piantedosi e Tajani: “No ai processi sommari alle Forze dell’ordine”

In una foto d'archivio scontri tra manifestanti e forze dell'ordine durante un corteo del primo maggio. ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

MADRID. – A sei giorni dagli scontri di Pisa in cui sono rimasti feriti 17 manifestanti, e all’indomani dell’assalto a una volante a Torino da parte di un gruppo di antagonisti, la tensione tra maggioranza e opposizione aumenta. Di ieri sera le parole della premier Giorgia Meloni, che aveva rimarcato come sia pericoloso togliere il sostegno delle istituzioni alle forze dell’ordine, di oggi quelle del vicepremier Antonio Tajani (“guai a togliere la solidarietà, fare il processo alle forze dell’ordine è un grave errore”) e soprattutto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, atteso in mattinata alla Camera per la sua informativa urgente proprio sui fatti di Pisa:

“Tutti auspichiamo che le manifestazioni si svolgano in maniera pacifica e senza incidenti”, premette il ministro, ammettendo che quello che è avvenuto a Pisa “è comunque una sconfitta ed è necessario fare tutte le verifiche del caso. Consentitemi però – attacca poi –  di ribadire il diritto alle forze di polizia di non subire processi sommari. Sono lavoratori che meritano massimo rispetto e con un ruolo delicato, respingo fermamente il tentativo di coinvolgere nelle polemiche politiche le forze di polizia”.

Piantedosi porta a dati a sostegno del fatto che “il governo non ha cambiato la strategia nella gestione dell’ordine pubblico”, spiegando che “dal 7 ottobre ci sono state 1.076 iniziative connesse al Medio Oriente, solo in 33 occasioni si sono registrate criticità. La stragrande maggioranza delle manifestazioni si sono svolte in piena sicurezza e con la massima libertà di espressione del dissenso: questo testimonia il grande e serio lavoro delle forze dell’ordine. Voglio ricordare che in molti paesi tali manifestazioni non sono consentite, da noi non sono mai stati apposti divieti”.

Piantedosi: “Non c’è alcun disegno per reprimere il dissenso politico”

Piantedosi ricorda che “nel 2023 ci sono stati 120 feriti tra le forze e dell’ordine contro i circa 60 tra i manifestanti. Questi dati smentiscono in maniera inequivocabile l’esistenza di una presunta strategia volta a restringere la libertà di manifestare, non vi è alcun disegno per reprimere il dissenso politico. Le forze dell’ordine agiscono con il massimo equilibrio e professionalità, e negli anni scorso e con governi di differente colore sono avvenuti incidenti talvolta anche più gravi”.

Nel dibattito che ne scaturisce, però, le fazioni si sfidano, con le opposizioni che non ci stanno: “Respingiamo al mittente le accuse di voler strumentalizzare le forze dell’ordine, siete voi a farlo” tuona Matteo Mauri, del Partito democratico. Mentre Vittoria Baldino, del Movimento 5 Stelle, vede nelle posizioni dei rappresentanti del governo, e in particolare nelle parole della premier Meloni, una risposta diretta all’appello di Sergio Mattarella.

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