Meloni-Tajani-Salvini: “Rammaricati per la Sardegna ma il centrodestra è forte”

I leader del Centrodestra: Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia; Matteo Salvini, della Lega; e Antonio Tajani, di Forza Italia in una foto d'archivio.
In una foto d'archivio i leader del Centrodestra: Giorgia Meloni, di Fratelli d'Italia; Matteo Salvini, della Lega; e Antonio Tajani, di Forza Italia. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

MADRID. – Si dicono “rammaricati”, ma sottolineano anche “l’ottimo risultato delle liste della coalizione di centrodestra”. Nel day after dello snervante scrutinio delle Regionali in Sardegna, a vittoria ormai acquisita di Alessandra Todde, Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini lasciano a una nota congiunta l’esame di quanto avvenuto nel segreto delle urne sarde, per dimostrare che la sintonia tra i  leader dei principali partiti di maggioranza è intatta:

“I dati disponibili sul voto in Sardegna – sottolineano – consegnano una vittoria per meno di 3mila voti alla candidata del centrosinistra Alessandra Todde sul candidato di centrodestra Paolo Truzzu”. E aggiungono premier e i due vicepremier: “Siamo rammaricati per il fatto che l’ottimo risultato delle liste della coalizione di centrodestra, che sfiorano il 50% dei voti, non si sia tramutato anche in una vittoria per il candidato presidente.  Da queste elezioni, dunque, non emergerebbe in Sardegna un calo di consenso per il centrodestra”.

Anche se il centrodestra è saldo, però, “rimane una sconfitta sulla quale ragioneremo insieme per valutare i possibili errori commessi. Continueremo a lavorare imparando dalle nostre sconfitte come dalle nostre vittorie”. Pochissimi minuti dopo, una Meloni ancora nella veste pubblica di pompiere delle tensioni, annuncia su X di aver telefonato a Todde per porgerle i suoi auguri di buon lavoro, ma anche in questa occasione aggiunge che la coalizione del centrodestra, “con le sue liste si conferma la più votata dagli elettori”.

Si guarda all’Abruzzo e alla Basilicata

Tutto tranquillo nella maggioranza dunque? Dall’Abruzzo, prossima tornata elettorale in programma, il 10 marzo, Matteo Salvini da una parte assicura che “il governo è saldo”, e che “c’e l’occasione di rivincere subito, sono assolutamente ottimista sia come centrodestra sia come risultato della lista Lega”. Dall’altro, tornando alla Sardegna, sottolinea che “quando cambi un candidato in corsa è più complicato” con il riferimento alla scelta di Truzzu al posto del governatore uscente Christian Solinas: in ogni caso, aggiunge, non sarò mai quello che, quando le cose vanno bene, è merito mio e quando le cose vanno male è colpa degli altri”.

La partita, adesso, oltre che sull’Abruzzo, sulla Basilicata dove si vota a fine ad aprile e c’è ancora de scegliere il candidato: “Evitiamo di arrivare troppo a ridosso – suggerisce Giorgio Mulè, esponente forzista e vicepresidente della Camera, a Radio Cusano – Bisogna sciogliere subito il nodo due mesi prima e non un mese prima delle elezioni, andiamoci convinti, e convinti su quel preciso candidato”.

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