Per il sostituto procuratore non vi sono indizi per indagare Puigdemont per terrorismo

Carles Puigdemont

MADRID – Solo sospetti e congetture. Al momento, null’altro. Non esistono prove concrete che consentano di ritenere Carles Puigdemont responsabile di alcun crimine nel “caso Tsunami Democratic”. È questa la conclusione alla quale è giunto il sostituto procuratore, María Ángeles Sánchez Conde, che ha chiesto alla corte di rinviare il caso al Tribunale nazionale.

Con il suo rapporto, María Ángeles Conde ha fissato la posizione della Procura sulle presunte responsabilità attribuite all’ex presidente della Generalitat. Il parere del sostituto procuratore contrasta con quello della maggioranza del Collegio dei Procuratori della Corte suprema. Questa, in un documento che riposa sulla scrivania del Procuratore generale, riteneva che esistessero indizi sufficienti per incriminare Puigdemont. Ovvero, che  ci fossero elementi per ritenere Puigdemont “leader assoluto” dello Tsunami Democratic, reputato un “gruppo  organizzato di natura terroristica”.

Il sostituto procuratore ha inviato il suo parere alla Camera penale della Corte suprema. Sarà questa, ora, a dover decidere. Può archiviare la causa o continuare a indagare Puigdemont per le proteste violente avvenute nella Catalogna nel 2019.

Nel suo rapporto, il sostituto procuratore non nega che quelle organizzate dallo Tsunami Democratic siano state “azioni criminali”. Neanche mette in discussione che, quelli avvenuti nell’autunno del 2019, siano stati “incidenti gravissimi” in cui sono stati feriti numerosi agenti di polizia. Ma, sostiene, non vi è nulla di concreto che, “in modo ragionevole”, permetta di attribuire responsabilità all’ex presidente della Generalitat. Al contrario, Sánchez Duque considera che le indicazioni del giudice Manuel García-Castellón escluderebbero la partecipazione di Puigdemont.

Il sostituto procuratore spiega che non si indaga sulla “partecipazione diretta” degli imputati. E ritiene che non ci siano prove che Puigdemont abbia “partecipato alla fondazione” dello Tsunami Democratic o “pianificato” le manifestazioni violente di questa organizzazione. Sottolinea che il giudice García-Castellón si limita a congetture e ipotesi.

Il criterio del sostituto procuratore, quindi, contrasta con quello del Consiglio dei Procuratori che avalla la tesi del giudice García-Castellón. Coincide, invece, con quella del Procuratore del Tribunale nazionale, Ángel Carballo. Quest’ultimo, che ha indagato sul caso, sostiene che non vi siano indizi di terrorismo e ritiene che le prove indichino semplicemente un reato di “disordine pubblico.

Il ministro di Giustizia, Felix Bolaño ha espresso soddisfazione per le conclusioni alle quali è giunto il sostituto procuratore, María Ángeles Sánchez Duque. Ha reiterato il totale rispetto alle decisioni della Procura e invitato a lasciarla lavorare assieme agli altri organismi competenti.

Redazione Madrid

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