Sanità, Schillaci: “Mancano 4.500 medici, il 40% degli accessi al pronto soccorso è evitabile”

MADRID. -“Secondo la Direzione generale della programmazione sanitaria si stima che manchino 4.500 medici e circa 10 mila infermieri a livello nazionale. Questo ha portato a gettonistiche operative con effetti deleteri sul sistema”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in audizione in commissione Affari sociali alla Camera nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla medicina di emergenza e i pronto soccorso.

“Per l’anno 2022 – rileva il ministro della Salute – i dati del flusso Emur riportano più di 17 milioni di accesso in pronto soccorso: il 12% in codice bianco, massima attesa 240 minuti previsti; il 50% in codice verde, massimo 120 minuti; il 19% in codice azzurro, massimo 60 minuti; il 17% in codice arancione, massimo 15 minuti e il 2% in codice rosso, non differibile, quindi massimo 0 minuti. La stima degli accessi evitabili, considerando i codici bianchi e i codici verdi con dimissioni a domicilio, riporta una percentuale sul totale degli accessi al pronto soccorso pari al 40%”.

Collegata al tema della carenza di personale, spiega Schillaci, è anche la “scarsa attrattività delle borse di specializzazione: solo la metà delle borse di medicina d’emergenza-urgenza vengono realmente assegnate, a causa delle condizioni di lavoro stressanti e pericolose, sia fisicamente per le aggressioni sia nel contenzioso medico legale e d’altra parte bisogna considerare l’impossibilità di svolgere libera professione e la difficoltà nell’aggiornamento professionale”.

I medici a gettone

“Con il precipuo intento di arginare il fenomeno dei cosiddetti medici a gettone – ricorda il ministro – si è intervenuti con il dl 34 del 2023, convertito nella legge 56/2023, prevedendo all’articolo 10 le esternalizzazioni dei servizi medico-sanitari a terzi, con la stipula di contratti in un’unica soluzione, nei soli casi di necessità e urgenza, laddove non sia possibile sopperire altrimenti alla carenza di personale sanitario”.

Schillaci sottolinea inoltre di aver voluto inserire, tra i collegati alla manovra 2024, “due importanti disegni di legge per il potenziamento dell’assistenza territoriale e ospedaliera e per la riforma delle professioni sanitarie che, con il supporto del Parlamento e delle competenti commissioni parlamentari, intendo definire e portare all’approvazione nel corso di quest’anno anno”.

Infine, il ministro evidenzia la necessità di rendere strutturale lo “scudo penale”, su cui è intervenuto il Milleproroghe: “Tra un mese la commissione Nordio terminerà i propri lavori: credo che sia necessario rendere strutturale il provvedimento dello scudo penale per la responsabilità penale dell’atto medico, che ora è esteso a tutto il 2024, anche sulla base della conclusioni della commissione”.

Lascia un commento