García-Page (Psoe): ·Evitare che il ciclo si trasformi in ciclone elettorale”

Emiliano García-Page, presidente de Castilla-La Mancha

MADRID – Una “profonda riflessione” per evitare “un ciclone elettorale”. L’ha chiesta Emiliano García-Page, presidente di “Castilla-La Mancha”. Lo ha fatto con l’autorità che gli concede l’essere stato l’unico candidato socialista ad aver vinto con la maggioranza assoluta dei voti nell’elezioni regionali del 28 maggio dello scorso anno.

Solo 9 seggi, cinque in meno rispetto alle elezioni del 2020. I leader del Psoe incassano la sconfitta senza cercare rifugio in futili giustificazioni. Ed ora, come ha ammesso Ester Peña, portavoce dell’Esecutivo socialista, si concentreranno sulla “riflessione” e sul “Lavoro” per emendare gli errori.

García-Page, solitamente il più polemico tra i dirigenti del Psoe, ha riconosciuto che il candidato socialista alle regionali in Galizia “ha dovuto fare una campagna in circostanze molto difficili”. Ha anche ammesso, dando ragione ad Ana Pontón, leader del BNG, che le elezioni in Galizia, “hanno una forte componente regionale”. Ma, a differenza dell’esponente del “blocco” nazionalista”, sostiene non ci si può limitare all’analisi regionale.

“Non prendiamoci in giro – ha detto nel corso di un evento a Ciudad Real -. La realtà è che il prodotto era regionale, ma lo stufato era nazionale.”

D’altronde, sostiene, “se il Partito Popolare non avesse ottenuto la maggioranza assoluta, ora staremo parlando di conseguenze nazionali e non certo regionali”. Per questo, ha chiesto un’analisi serio e sereno oltre a una profonda “autocritica”

La tesi di García-Page è che, dal 2020, si è innescato un ciclo perverso molto ostile” per cui è necessaria “una riflessione profonda”. A suo avviso, è l’unico modo per evitare che “un ciclo si trasformi in ciclone elettorale”. È convinto che il “ciclone” si potrà evitare solo tenendo presente che “le ‘comunidades autónomas’ sono parte dello Stato”. Possono rafforzarlo ma anche indebolirlo.

Riunione dell’Esecutivo Federale

Per analizzare il risultato delle elezioni in Galizia, il Psoe ha convocato a Ferraz l’Esecutivo Federale. Alla conclusione del conclave, Ester Peña, portavoce dell’Esecutivo, ha informato che nel Psoe si è convinti che, per riconquistare la fiducia dell’elettore in Galizia siano necessari progetti a lungo termine; progetti, ha detto, di stampo “socialdemocratico” e specialmente “moderni” Ha assicurato che, a differenza di quella che è stata una costante negli ultimi anni, nel Psoe di Galizia, in questa occasione, non ci saranno cambiamenti al vertice. I socialisti hanno ribadito la propria fiducia nel candidato del 18-F, José Ramón Gómez Besteiro.

Un brutto risultato

È stato un coro senza stonature. Tutti d’accordo nel sostenere che si è trattato di “un brutto risultato”.

 Al suo arrivo alla riunione dell’Esecutivo Nazionale presso la sede di Ferraz, Ines Rey, sindaca di La Coruña, ha ammesso senza indugi che si è trattato di un “risultato pessimo senza palliativi”. Lo ha riconosciuto anche il ministro dell’Industria, Jordi Heren, che ha aggiunto che sarà necessaria una profonda riflessione.

Dal canto suo, il ministro del Trasporto, Oscar Puente, ha ammesso che i 9 seggi “sono assai lontani dalle aspettative e da ciò che sarebbe stato auspicabile”. Da qui la necessità “di una profonda riflessione”. Il ministro ha negato qualunque vincoli tra i risultati ottenuti a Galizia e i legami del Governo con i partiti indipendentisti coinvolti nella redazione della Legge sull’Amnistia.

Redazione Madrid

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