Salvini: “Ponte sullo Stretto apre nel 2032, le Città 30 non hanno senso”

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini

MADRID. – “Confermo l’intenzione di aprire i cantieri dello Stretto di Messina entro l’anno 2024 e aprire al traffico stradale e ferroviario al ponte il 2032, come per il Brennero, la Tav, la metropolitana di Roma: la decarbonizzazione si fa così, non imponendo per legge le auto elettriche della Cina”.

Così il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini, rispondendo a una interrogazione durante il question time, proprio nel giorno in cui il progetto ha incassato il via libera da parte del Comitato scientifico indipendente, che ha riscontrato la rispondenza del progetto definitivo con quello preliminare e con le prescrizioni dettate.

Un progetto, ha spiegato Salvini, che “unirà veramente tutto il Paese, basti pensare che “la prima regione che ne beneficerà per incremento di Pil e posti di lavoro creati sarà la mia Lombardia”.

Il question time al Senato era iniziato con un duro scontro con Matteo Renzi sugli investimenti: “Salvini fa outing, dice che finalmente si sta investendo grazie all’Europa: da antieuropeista convinto da qui al 2027 diventerà un europeista convinto che l’unica salvezza sono gli Stati Uniti d’Europa” ha detto il leader di Italia Viva, replicando al ministro dei Trasporti che aveva snocciolato i dati sui fondi investiti in infrastrutture dal governo Meloni. Salvini a sua volta aveva attaccato Renzi spiegando che “è chiaro che in 15 mesi non possiamo recuperare il tempo perso da anni di governi di Partito democratico”.

Il codice della strada e Città 30

Il question time da one man show (non c’erano altri ministri interrogati oggi) è poi virato in particolare sul codice della strada e sulla questione della Città 30, inaugurata da Bologna e ora lanciata come progetto anche dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri: “Il codice della Strada consente di imporre limiti a 30 all’ora in alcuni tratti di strada, in prossimità di scuole, asili nido, dossi, ma in intere cittadine non ha alcun senso e crea solo danni – ricorda Salvini – Abbiamo adottato una direttiva di concerto con l’Anci con cui stiamo lavorando proficuamente, compreso il sindaco di Bologna, e credo si troverà un accordo senza alcuna ideologia, perché la sicurezza sta a cuore a tutto. Ma fare la guerra gli automobilisti non ha nulla a che fare con la sicurezza”.

Per poi, rispondendo a chi dalla opposizione provava a snocciolare i dati degli incidenti, lanciare una nuova stoccata a Renzi: “È vero, la maggior parte degli incidenti avviene sulle strade provinciali, a mio avviso le province dovrebbero essere reintrodotte, perché sennò le strade non le manutiene nessuno, spero che Renzi abbia capito l’errore…”.

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