Cresce l’inflazione: a gennaio 3,4 per cento

Cresce l'inflazione
Cresce l'inflazione a gennaio

MADRID – Dopo due mesi consecutivi, novembre (3,2 per cento) e dicembre (3,1 per cento) di incremento sostanzialmente moderato, l’inflazione torna a crescere. L’Istituto Nazionale di Statistiche (Ine) ha confermato quanto aveva anticipato circa due settimane fa: l’inflazione a gennaio è aumentata del 3,4 per cento. Cioè, tre decimi al di sopra del tasso registrato il mese precedente.

L’aumento del tasso d’inflazione, stando all’Ine, è da attribuire all’incremento registrato dai prezzi dell’energia. Il costo dei generi alimentari, dal canto suo, sarebbe cresciuto di solo un decimo.

L’inflazione core, quella che esclude le componenti più volatili come i generi alimentari e i costi dell’energia, avrebbe registrato un incremento moderato di 2 decimi, portandosi al 3,6 per cento. È il tasso più basso degli ultimi due anni.

Il prezzo degli appartamenti, il cui tasso annuo è cresciuto di 7,4 punti fino al raggiungere l’1,5 per cento, è quello che più ha influito nella scalata dell’inflazione. Da sottolineare che l’aliquota Iva, sulle componenti della bolletta elettrica, è aumentata dal 6 al 10 per cento.

Per quanto riguarda i maggiori aumenti rispetto allo scorso anno, l’olio d’oliva fa senz’altro la parte del leone. Infatti, con una crescita del 62,9 per cento è in testa alla classifica seguito dal settore del trasporto marittimo dei passeggeri (23,7 per cento), dei pacchetti turistici nazionali (20,1 per cento) e dei canoni di abbonamento (16,8 per cento).

Per quanto riguarda i prodotti alimentari, al primo posto della classifica troviamo i legumi freschi e gli ortaggi (15,6 per cento), la frutta fresca (13,7 per cento), i prodotti dolciari (13, 3 per cento), le patate (12,9 per cento) e la carne di maiale (12,4 per cento). L’olio d’oliva, stando all’Ine, avrebbe registrato a gennaio un incremento del 4,1 per cento e negli ultimi tre anni il suo prezzo sarebbe aumentato del 176,5 per cento.

In calo, invece, i prezzi degli altri olii (25,3 per cento) metano (19,7 per cento), del trasporto di passeggeri (18,9 per cento) e dei combustibili liquidi (13,1 per cento).

Redazione Madrid

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