IA, Camera “pioniera” apre a proposte mondo ricerca

Una composizione grafica sull'intelligenza artificiale.
Una composizione grafica allegorica all'intelligenza artificiale. (ANSA)

MADRID. – Sull’intelligenza artificiale “siamo stati il primo Parlamento in Europa ad aver avviato un’indagine conoscitiva e siamo oggi i primi ad avviare una sperimentazione specifica all’interno dell’istituzione parlamentare. Questo è infatti il prossimo passo e ci candidiamo a essere pionieri”. 

Così Anna Ascani, vicepresidente della Camera, alla guida del Comitato di vigilanza sull’attività di documentazione di Montecitorio che oggi ha presentato il Report sull’IA e la manifestazione d’interesse con cui la Camera si apre ai contributi del mondo dell’università e della ricerca per supportare il lavoro parlamentare con l’intelligenza artificiale. 

“Un rapporto – spiega Ascani – che è frutto di un lavoro che va avanti dall’aprile 2023, fatto di audizioni ma anche di una missione negli Usa: un testo per cui abbiamo chiesto il contributo di tecnici, stakeholder ma anche di esperti di etica, per valutare al meglio le opportunità e i rischi connessi all’applicazione dell’intelligenza artificiale generativa. Oggi concludiamo questo lavoro pubblicando un report, rendendolo disponibile ai cittadini e avviando una fase due che per noi è altrettanto importante, in quanto dimostra che da questo lavoro di audizioni nascerà un beneficio concreto per l’amministrazione e per i cittadini”. 

Una fase due che vedrà la possibilità di di presentare proposte fino al 31 maggio, che saranno valutate dal comitato e da una commissione tecnico-scientifica: i vincitori saranno annunciati entro il mese di luglio.  

“Abbiamo lanciato – sottolinea la vicepresidente della Camera – una manifestazione di interesse in tre categorie: prima di tutto chiediamo di offrirci delle proposte che funzionino per supportare il lavoro dell’amministrazione nella redazione dei dossier, della documentazione parlamentare, facilitando soprattutto il lavoro di comparazione con le altre assemblee legislative e gli altri contesti legislativi; il secondo ambito riguarda il supporto al lavoro dei parlamentari”. 

La precisazione è d’obbligo: “Né nel primo né nel secondo caso – assicura Ascani – chiediamo di sostituire il lavoro dell’amministrazione e tantomeno dei membri del Parlamento, ma di aiutare a ricostruire al meglio il contesto informativo per avere come risultato un lavoro più efficace”. 

Il terzo ambito è invece rappresentato da una “Call for ideas”: “Sappiamo – sottolinea la parlamentare – che i limiti della tecnologia esistono ancora, che l’intelligenza artificiale generativa fa ancora errori, quindi per poter utilizzare nella pubblica amministrazione uno strumento rivolto ai cittadini siamo consapevoli di dover migliorare: quindi chiediamo idee su come utilizzare questi strumenti per migliorare l’accountability del Parlamento, ovvero l’apertura ai cittadini per consentire loro di considerarlo una casa di vetro. Sappiamo che la tecnologia in questo può supportarci, chiediamo agli studiosi e ai ricercatori di aiutarci a capire come”. 

In apertura dei lavori, il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha sottolineato: “La Camera dei deputati è consapevole delle potenzialità e dei rischi connessi all’utilizzo di questa tecnologia e lavora per coglierne le opportunità, mettendo sempre la persona al centro”. 

Tra i relatori padre Paolo Benanti, presidente della Commissione sull’intelligenza artificiale per l’informazione di Palazzo Chigi: “Da quando eravamo uomini delle caverne, circa 60 mila anni fa – sottolinea – una clava poteva essere uno strumento fantastico per aprire le noci di cocco un un’arma micidiale per spaccare un cranio. 

Potenzalità e rischi vanno insieme, non c’è un’arma che non possa essere trasformata in un utensile e non c’è utensile che non possa essere trasformato in un’arma: allo stesso modo l’intelligenza artificiale può essere uno strumento per ampliare le capacità democratiche di un Paese oppure può essere il contrario”.

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