MADRID – Prosegue la protesta degli agricoltori. Il malessere di un settore particolarmente importante per il Paese si è manifestato in maniera pacata anche se, come accaduto nel sud di Badaloz o in Granada, non sono mancate isolate esplosioni di intolleranza e violenza.
Dopo le prime proteste spontanee, convocate sui social, le associazioni di categoria Asaja, Coag e Ufa sono intervenute e organizzato “proteste controllate”: blocchi puntuali nei maggiori nodi logistici, barricate o picchetti che hanno provocato disagi ai cittadini e complicato la distribuzione dei prodotti a negozi di generi alimentari, supermarket e mercati popolari. I proprietari dei maggiori supermarket hanno manifestato preoccupazione perché le proteste potrebbero causare ritardi nella consegna di prodotti o, addirittura, provocare scarsità di alcuni generi alimentari.
Oscar Puente, ministro dei Trasporti, ha assicurato che sarà garantita la libera circolazione sulle strade “in applicazione della legge”. Intanto il Governo ha moltiplicato le proposte e invitato i produttori ad affrontare insieme i problemi del settore. Tra questi, in primo luogo, quello dell’occupazione. Si calcola che negli ultimi 10 anni sono andati bruciati circa 100mila posti di lavoro.
Martedì prossimo, 13 febbraio, Elma Saiz, ministra dell’Inclusione, della Sicurezza Sociale e della Migrazione, incontrerà le organizzazioni di categoria per affrontare proprio il “problema lavoro” nelle campagne. Tra questi, stando a indiscrezioni, anche le possibili iniziative collettive per incentivare i giovani a tornare nella “España vaciada”.
Il Governo, nel frattempo, si è impegnato a lavorare a favore di un corretto equilibrio tra tutti gli anelli della filiera produttiva agroindustriale.
La protesta degli agricoltori ha provocato, nell’arena politica, un “fuoco incrociato” di accuse. Il presidente della Xunta di Andalusia, Juanma Moreno, esponente del conservatore Partito Popolare, ha chiesto al governo provvedimenti immediati e “decisioni rapide, precise e decisive”· Santiago Abascal, leader del partito di estrema destra Vox, ha cercato di “cavalcare” le proteste. Lo ha fatto con un discorso e proposte impregnate di anti-europeismo e negazionismo del cambio climatico. La vicepresidente e ministra dell’Economia, María Jesús Montero ha accusato i leader dell’estrema destra di voler manipolare le proteste e capitalizzare il malessere degli agricoltori.
Redazione Madrid