Gaza, la strage continua. Blinken torna in Israele

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken.
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken. (ANSA)

MADRID. – Mentre resta di fatto senza alcun risultato concreto la ricerca di un accordo per il cessate il fuoco con conseguente liberazione degli ostaggi, nella Striscia di Gaza si continua a morire. Nel suo ultimo aggiornamento operativo, l’esercito israeliano afferma di aver ucciso “dozzine di terroristi” nelle ultime 24 ore nei settori mediano e settentrionale dell’enclave. In particolare, nell’aggiornamento viene sottolineato che nell’area di Khan Younis le truppe con la Stella di David “continuano a uccidere agenti terroristici” in vere e proprie battaglie combattute casa per casa.

Lo stato maggiore israeliano afferma inoltre di aver “condotto una serie di raid mirati su obiettivi terroristici” e di aver “localizzato armi tra cui fucili AK-47, fucili di precisione, granate e munizioni”. Da parte sua, Al Jazeera riferisce che le Brigate Al-Quds appartenenti alla Jihad islamica a Gaza avrebbero ingaggiato le truppe israeliane “in prima linea nella città di Khan Younis” utilizzando “bombe antiuomo”.

Nel frattempo, l’agenzia umanitaria delle Nazioni Unite (OCHA) ha reso noto che almeno 20 civili hanno perso la vita nel fine settimana negli attacchi israeliani su Rafah, ovvero nel quadrante di Gaza che era stato precedentemente designato come zona sicura dall’esercito israeliano e dove centinaia di migliaia di palestinesi sono fuggiti. Sabato l’episodio più grave, quando un missile ha distrutto un edificio residenziale vicino all’ospedale An Najjar, nella parte orientale di Rafah, uccidendo 11 civili.

Nel suo ultimo rapporto sul conflitto e citando i dati del ministero della sanità di Gaza, l’OCHA ha affermato che 234 palestinesi sono stati uccisi durante il fine settimana, portando il bilancio totale delle vittime bell’enclave dal 7 ottobre a 27.365. Si tratterebbe comunque di un dato verosimilmente al ribasso in quanto si ritiene che altre migliaia di persone siano tuttora sepolte sotto le macerie. Inoltre, quasi 67.000 civili sono rimasti feriti. Va inoltre detto che la maggior parte delle persone uccise sono donne e bambini.

Sul fronte diplomatico, mentre appare più che probabile una fumata nera relativamente a un possibile accordo sulla liberazione degli ostaggi mediato da Parigi, gli occhi della comunità internazionale ancora una volta sono puntati sull’azione del segretario di Stato americano, Antony Blinken, che arriverà nelle prossime ore in Arabia Saudita per la sua quinta visita nella regione da ottobre.

L’ennesima trasferta del rappresentante di Washington avviene quando è ancora forte l’eco degli attacchi di ritorsione condotti dagli Usa contro obiettivi collegati all’Iran in Iraq e Siria e sui siti ribelli Houthi nello Yemen. Inoltre, il viaggio di Blinken giunge mentre l’amministrazione Biden fa sempre più fatica a celare una crescente insofferenza verso la condotta militare di Israele, culminata con le sanzioni imposte giovedì ai coloni estremisti.

Secondo il programma, Blinken dovrebbe recarsi in Israele, Cisgiordania, Egitto e Qatar, principale intermediario con Hamas che controlla la Striscia di Gaza e mantiene un ufficio a Doha.

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