Decreto energia, c’è il primo ok. La Lega: “Sostegno a cittadini e imprese”

Petrolio: Eni, Centro Olio Val d'Agri, Viggiano (Potenza), Basilicata.
Petrolio: Eni, Centro Olio Val d'Agri, Viggiano (Potenza), Basilicata. (Ansa)

MADRID. – Dalla promozione dell’autoproduzione di energia rinnovabile nei settori energivori a rischio delocalizzazione attraverso la cessione dell’energia rinnovabile a prezzi equi, alle misure per l’approvvigionamento di gas naturale, dalle concessioni geotermiche agli incentivi per le Regioni ad ospitare Impianti FER. Passando gli impianti eolici offshore, le semplificazioni per cabine primarie ed elettrodotti e il registro per gli impianti fotovoltaici. 

La Camera approva in prima lettura il decreto energia (letteralmente sulla Sicurezza energetica, fonti rinnovabili e ricostruzione territori alluvionati), il secondo con il quale il governo prova a mettere ordine nel sistema e rilanciare da una parte la transizione, dall’altra continuare lungo la strada della sicurezza energetica anche con l’implementazione della produzione di gas nazionale. 

Un testo che ha visto anche l’atteggiamento benevolo dell’opposizione centrista, con le astensioni nel voto finale da parte di Italia Viva e Azione. Non certo però di quella del Movimento 5 Stelle, che in occasione delle dichiarazioni di voto finale ha iscritto a parlare, in maniera inusuale, molti dei suoi deputati, per protestare sul merito, ma anche sul metodo usato per l’iter del testo, con l’accusa di aver praticato una vera ‘tagliola’ in Commissione. 

“Ci troviamo di fronte a un decreto assolutamente inadeguato, che dovrebbe rappresentare l’ipotesi energetica che si vuole portare avanti – commenta l’ex sottosegretaria all’Ambiente Ilaria Fontana, deputata pentastellata – se è questa, si parla di inceneritori, nuove trivelle, rigassificatori, sul deposito unico si cambiano totalmente le carte, si allungano i termini per la costruzione che dobbiamo assolutamente fare. 

E poi c’è un metodo assolutamente sbagliato: tempi contingentati, tagliola in commissione, fiducia, dibattito parlamentare quasi a zero. E’ sempre più difficile lavorare ed esprimere le nostre idee, il nostro dibattito parlamentare. Questo è un decreto energia che non aiuta i cittadini, non aiuta le imprese, perché non abbassa le bollette: un decreto energia dovrebbe abbassare le bollette e invece assolutamente non c’è questa mission”. 

Accuse rispedite al mittente da Elisa Montemagni, della Lega: “La transizione ecologica è giusta ma deve essere fatta accompagnando cittadini e imprese. Perché se fosse così semplice come qualcuno dell’opposizione dice, bastasse schioccare le dita, probabilmente chi ha governato per quasi 5 anni l’avrebbe fatta”. 

Montemagni sottolinea che in questa fase “noi dobbiamo garantire alle nostre imprese di poter essere competitive, dobbiamo mettere in sicurezza il paese e dobbiamo andare a lavorare su quello che sarà il futuro”. Questo significa “che non ci possiamo affidare solamente al sole e al vento, ma dobbiamo rendere stabile sicuro l’approvvigionamento di energia nel nostro paese”. Quindi geotermia, eolico, biometano sì, ma per esempio anche i termovalorizzatori come non necessari per chiudere il ciclo dei rifiuti”.

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