Liceo Made in Italy: per opposizioni flop adesioni, governo lo difende

Gli studenti del liceo Gioberti dopo la seconda prova degli scritti dell'esame di maturità
Gli studenti del liceo Gioberti dopo la seconda prova degli scritti dell'esame di maturità. Torino 23 giugno 2022 ANSA/TINO ROMANO

MADRID. – Da domani, fino al 10 febbraio, gli studenti potranno presentare le domande di iscrizione online alle scuole superiori. Continua a far discutere il Liceo del Made In Italy, voluto fortemente da governo e maggioranza e in partenza il prossimo anno scolastico.

Un “flop”, secondo le opposizioni, visti i numeri delle adesioni degli istituti scolastici: “Il Liceo del Made in Italy, una misura prettamente ideologica del governo Meloni, alla prova dei fatti sta registrando un’adesione molto bassa da parte delle scuole per il prossimo anno scolastico, proprio perché è un liceo i cui connotati sono abbastanza fumosi, e per il quale si prevede un piano di studi soltanto per il biennio e non per i tre anni successivi”.

Così Irene Manzi, deputata Pd, capogruppo dem in commissione Cultura. “Inoltre – aggiunge – il Liceo del made in Italy va a toccare direttamente l’indirizzo del Liceo economico sociale, sovrapponendosi. L’avevamo detto al governo: per come l’emendamento in merito era stato scritto al momento della discussione del provvedimento sul made in Italy, non si faceva chiarezza e non si tutelava adeguatamente un indirizzo che invece riscuote successo e grande riscontro tra le scuole. Su questo progetto scolastico fondato sulla propaganda e non sul merito, purtroppo alla prova dei fatti si stanno realizzando i nostri timori iniziali” conclude Manzi.

La maggioranza difende, invece, il nuovo indirizzo:  “Quello del Liceo del made in Italy non lo considererei proprio un flop: le adesioni, che si protrarranno fino a domani, vedono dei numeri per questo nuovo indirizzo quasi uguali a quelli che hanno interessato la riforma degli indirizzi  tecnici e dei professionali”:  così Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al merito.

“Partiamo dal fatto – aggiunge – che è stato stabilito come il Liceo del made in Italy possa essere attuato solo laddove ci sono i Licei economico-sociali, e i cosiddetti Les in Italia sono solo 500 mentre la filiera tecnico-professionale ha molti più istituti sul territorio: il fatto che i numeri siano equiparabili dà proprio la dimostrazione plastica che non siamo di fronte a un flop, anche se contiamo per i prossimi anni, con più tempo a disposizione per propagandare le caratteristiche di questa scuola, che le iscrizioni aumenteranno. Ma visto il poco tempo a disposizione – conclude – il risultato è buono”.

“Il Liceo economico sociale continuerà ad esistere – dichiara la deputata della Lega Giovanna Miele – Falso dire che sarà abolito e sostituito dal Liceo del Made in Italy che, al contrario, costituirà una nuova specializzazione fortemente voluta per valorizzare e promuovere le eccellenze italiane e per avvicinare sempre di più i giovani al mondo del lavoro e alle nuove richieste del mercato. Saranno due istituti assolutamente equiparabili ed è un bene che anche le scuole paritarie del Lazio, che ringrazio, abbiano colto la bontà di questo nuovo percorso liceale.

Continuare ad alimentare fake news genera solo confusione tra famiglie e studenti che proprio in questi giorni sono alle prese con una scelta non facile: decidere il proprio futuro. Sosteniamo fortemente – conclude – la riorganizzazione del sistema scolastico nell’ottica di una riforma complessiva in grado di assicurare livelli di formazione adeguati”.

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