Nordio: “Su intercettazioni razionalizzare spesa, ma non toccheremo quelle su mafia e terrorismo”

Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa del 31/01/2023.
Il Ministro della Giustizia Carlo Nordio durante la conferenza stampa del 31/01/2023. (Ufficio Stampa Presidenza del Consiglio)

MADRID. – “La nostra preoccupazione fondamentale è quella di rendere la giustizia rapida ed efficiente: una giustizia rapida può essere una giustizia iniqua, tutti sapete quanto poco durassero i processi di Stalin e di Hitler di fronte agli oppositori, però è anche vero che una giustizia lenta è sempre una non giustizia, è sempre una giustizia denegata. Questo ha un impatto fortemente negativo verso i cittadini ma soprattutto da un punto di vista economico, perché i ritardi della giustizia ci costano oltre il 2% di Pil. La riluttanza degli investitori italiani e stranieri a investire in Italia dipende dalla incertezza del diritto e dalla lunghezza dei processi”.

Così il ministro della giustizia, Carlo Nordio, nelle comunicazioni alla Camera sull’amministrazione della giustizia. Nel giorno in cui la Commissione Giustizia del Senato dà il via libera all’articolo 2 del ddl che porta il nome del ministro, che vieta la pubblicazione delle intercettazioni che riguardano terze persone, il guardasigilli interviene sul tema:

“Tra le spese del dicastero una parte significativa è costituita dalla spesa per le intercettazioni: so su questo tema di camminare sul ghiaccio sottile, dico subito che non saranno mai toccate le intercettazioni che riguardano la criminalità organizzata, il terrorismo e i reati di grande allarme sociale, però una razionalizzazione della spesa è necessaria e alcuni risultati sono stati raggiunti”, con “l’adozione di un tariffario unico valido per tutti gli uffici giudiziari”.

Per quanto concerne l’abolizione del reato di abuso d’ufficio, frutto sempre di un emendamento approvato in Commissione Giustizia a Palazzo Madama, il ministro spiega: “Secondo noi, per questo reato evanescente – conoscete le cifre, migliaia e migliaia di processi con spese, costi, dolori enormi – l’unica soluzione era abolirlo. Siamo in quella direzione, siamo decisi ad andare fino in fondo e spero che ce la faremo”.

“Entro febbraio – assicura – prevediamo di approvare definitivamente i decreti correttivi alla riforma penale, mentre a breve saranno presentati i correttivi alla riforma civile, per concludere tutto l’iter di approvazione auspicabilmente entro la primavera”.

La separazione delle carriere, spiega invece Nordio, “fa parte del nostro programma, è un impegno che abbiamo preso con gli elettori e non è negoziabile, lo manterremo: come e quando sarà il Parlamento a deciderlo, ma non è che lo rimandiamo alle calende greche. Se si vuol fare con un minimo sindacale la riforma si può fare, ci ha già provato la mia precedente collega Cartabia; se vogliamo farla seriamente occorre una riforma costituzionale. Assicuro che è nel programma di governo e non andremo alle calende greche”.

“L’assoluta priorità per potenziare l’efficienza del sistema è costituita dalle attività legate al Pnrr” sottolinea inoltre il guardasigilli, che ringrazia il ministro Fitto: “Con il nostro lavoro siamo riusciti a rimodulare i vincoli europei e vedremo nel proseguo dell’anno una maggiore efficienza della giustizia, una migliore distribuzione delle risorse, una migliore razionalizzazione della spesa”.

Il ministro rivendica i risultati raggiunti. “I valori al 30 giugno 2023, confrontati al 2019, anno di riferimento fissato dal Pnrr, segnalano una decisa accelerazione nella riduzione della durata dei processi: l’indicatore di durata registra una diminuzione del 19,2% nel settore civile e del 29,5% in quella penale: particolarmente decisa è la riduzione in quest’ultimo anno nel settore penale, con un -17,5% rispetto al primo trimestre del 2022, grazie a un aumento dei processi definiti. La durata media di un processo penale in tutte le sue fasi è scesa al di sotto della soglia dei mille giorni: saranno sempre tanti ma è molto meglio della lunghezza biblica degli anni precedenti”.

Lascia un commento