Medio Oriente, dopo l’attacco Usa-Gb gli Houthi giurano vendetta

Yemeniti in piazza

MADRID. – Dieci paesi sono stati coinvolti negli attacchi condotti nella notte dalle forze aeronavali americane e britanniche contro le infrastrutture dei ribelli Houthi in Yemen. Si tratta, oltre che dei due già citati, di Australia, Bahrein, Canada, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda e Corea del Sud. In una dichiarazione congiunta, i rappresentanti delle dieci nazioni hanno affermato che “non esiteranno a difendere vite umane e a proteggere il libero flusso del commercio in una delle vie navigabili più critiche del mondo”.

“Questi attacchi mirati – ha dichiarato il presidente americano Joe Biden subito dopo l’attacco – sono un chiaro messaggio che gli Stati Uniti e i nostri partner non tollereranno attacchi al nostro personale né permetteranno ad attori ostili di mettere in pericolo la libertà di navigazione in una delle rotte commerciali più critiche del mondo. Non esiterò a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario”.

“La nostra azione e quella degli americani sono state di pura autodifesa per difenderci da ulteriori attacchi alle nostre navi da guerra mentre svolgono attività legali”, ha invece dichiarato poco fa il sottosegretario alla Difesa britannico James Heappey il quale ha assicurato che Londra ha ben presente “la necessità di assicurarci che ciò non causi un’escalation regionale”.

L’aeronautica americana sostiene di aver colpito “oltre 60 obiettivi in 16 sedi militanti Houti appoggiate dall’Iran, inclusi nodi di comando e controllo, depositi di munizioni, sistemi di lancio, impianti di produzione e sistemi radar di difesa aerea”. Secondo la stessa fonte l’attacco sarebbe stato condotto con più di cento missili di vario tipo “a guida di precisione”.

Da parte sua il portavoce degli Houthi dello Yemen, Mohammed Abdulsalam, ha affermato in un post su X che il gruppo, appoggiato dall’Iran, continuerà a prendere di mira le navi dirette verso Israele e che non “vi è alcuna giustificazione per l’attacco statunitense-britannico allo Yemen”. La stessa fonte ha dichiarato che tra i ribelli si contano cinque morti e sei feriti.

Teheran: Una chiara violazione della sovranità”

Il viceministro degli Esteri Houthi Hussein Al-Ezzi ha giurato vendetta: “Il nostro Paese – ha detto – è stato sottoposto a un massiccio attacco da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra americani e britannici. L’America e la Gran Bretagna dovranno prepararsi a pagare un prezzo elevato e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione”.

Per Teheran, l’attacco anglo-americano rappresenta “una chiara violazione della sovranità e dell’integrità territoriale dello Yemen, nonché una violazione delle leggi, dei regolamenti e dei diritti internazionali”. Ferma – e scontata – la condanna di Hamas e Hezbollah agli attacchi contro gli Houthi mente Mosca ha invece chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

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