Saluti fascisti ad Acca Larentia, è polemica politica

La sede del MSI in via Acca Larentia dopo l 'agguato. (Archivio ANSA)

MADRID. – Era il 7 gennaio del 2024 ma, come ha scritto la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, “sembrava il 1924”. Le celebrazioni di via Acca Larentia, che ogni anno si tengono in ricordo della strage del 7 gennaio 1978, quando tre giovani militanti del Movimento Sociale Italiano furono uccisi da un commando armato e da un proiettile sparato da un carabiniere, quest’anno più che mai hanno creato polemiche e sdegno, a causa del fatto che i gruppi di estrema destra che si sono radunati nel quartiere Tuscolano a Roma per commemorare le vittime si sono lasciati andate a saluti romani e cori “Presente”, chiaramente nostalgici del fascismo.

Comportamenti che in Italia sono vietati in base alla legge contro l’apologia del fascismo, la numero 645 del 1952, nota anche come legge Scelba dal nome dell’allora ministro dell’Interno, Mario Scelba.  Ieri, in occasione della ricorrenza, il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca e l’assessore alla Cultura del Comune di Roma Miguel Gotor hanno partecipato alla cerimonia di commemorazione, deponendo delle corone di alloro nella piazza dove si trova anche la targa a memoria dei tre militanti, e sottolineando il dovere della memoria e il rifiuto della violenza politica.

In un secondo momento e in un luogo diverso, davanti alla vecchia sede del Movimento Sociale italiano, alcuni militanti hanno reso omaggio alle vittime con il “presente” e il saluto romano, come mostrato da diversi video in rete.

Tajani: “Noi antifascisti, c’è una legge che vieta apologia”

Laura Boldrini, ex presidente della Camera e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, traccia un parallelismo con quanto avvenuto poche settimane fa alla prima della Scala: “Un signore alla prima della Scala grida “Viva l’Italia antifascista”, cioè il principio base della nostra Costituzione, e viene immediatamente identificato dalla Digos come se fosse un potenziale pericolo.

Centinaia di persone si radunano in via Acca Larenzia, ogni anno, facendo chiara apologia del fascismo a braccio teso, cioè contro la Costituzione, e nessuno interviene, né li identifica, né lo impedisce. Il mondo alla rovescia, la vergogna è questa qui”. Ma anche la destra istituzionale prende le distanze dall’avvenuto: il vicepremier e segretario di Forza Italia Antonio Tajani sottolinea che “siamo una forza che certamente non è fascista, siamo antifascisti: chi ha avuto un comportamento del genere certamente deve essere condannato da parte di tutti. C’è una legge che prevede che non si possa fare apologia di fascismo nel nostro paese, è vietato dalla legge”.

(Redazione/9colonne)

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