Medio Oriente, Papa Francesco: “Colpire civili indiscriminatamente è un crimine di guerra”

Papa Francesco. (Vatican News)

MADRID. -“Colpire indiscriminatamente” i civili è un “crimine di guerra” che “viola il diritto internazionale umanitario”. Così questa mattina Papa Francesco nel suo discorso annuale ai diplomatici. Il pontefice, nel suo tradizionale intervento “sullo stato del mondo”, pur citando i conflitti in Ucraina e Medio Oriente, ha sottolineato che il suo appello al “cessate il fuoco” deve essere inteso per “tutti i fronti” caldi del pianeta.

Il successore di Pietro ha parlato per tre quarti d’ora ai diplomatici accreditati in Vaticano sottolineando che l’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele è stato un atto “atroce” di “terrorismo ed estremismo” e rinnovando l’appello per la liberazione immediata di coloro che sono ancora detenuti dai militanti a Gaza. Nel collegare i due principali conflitti nel mondo di oggi, Francesco ha affermato che la guerra moderna spesso non distingue tra obiettivi militari e civili.

“Non esiste conflitto che non finisca in qualche modo per colpire indiscriminatamente” la popolazione civile, ha affermato il pontefice secondo il quale “Gli eventi in Ucraina e Gaza ne sono una prova evidente. Non dobbiamo dimenticare che le gravi violazioni del diritto internazionale umanitario sono crimini di guerra, e che non è sufficiente segnalarle, ma è necessario anche prevenirle”.

Per Francesco è inoltre “necessario uno sforzo maggiore da parte della comunità internazionale per difendere e attuare il diritto umanitario, che sembra essere l’unico modo per garantire la difesa della dignità umana in situazioni di guerra”.

Le relazioni diplomatiche della Santa Sede

Sono 184 gli Stati che attualmente intrattengono relazioni diplomatiche piene con la Santa Sede. Ad essi vanno aggiunti l’Unione Europea e il Sovrano Militare Ordine di Malta. Le Missioni diplomatiche accreditate presso la Santa Sede con sede a Roma, incluse quelle dell’Unione Europea e del Sovrano Militare Ordine di Malta, sono 91. Hanno sede a Roma anche gli Uffici accreditati presso la Santa Sede della Lega degli Stati Arabi, dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

Nel corso del 2023, in data 23 febbraio, la Santa Sede ha stabilito piene relazioni diplomatiche con il Sultanato dell’Oman. Il 19 luglio, è stato ratificato l’“Accordo supplementare all’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica del Kazakhstan sulle relazioni mutue, del 24 settembre 1998”, riguardante la concessione dei visti e dei permessi di soggiorno al personale ecclesiastico e religioso proveniente dall’estero, firmato il 14 settembre 2022.

Il 27 luglio è stato concluso con il Viet Nam l’“Accordo sullo statuto del Rappresentante Pontificio Residente e dell’Ufficio del Rappresentante Pontificio Residente in Viet Nam”, con la susseguente nomina, il 23 dicembre, di un Rappresentante Pontificio Residente.

(Redazione/9colonne)

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