Inflazione, frena discesa in Eurozona. Urso: “Italia al minimo in Ue”

MADRID. – In controtendenza, rispetto ai dati italiani forniti dall’Istat, l’Eurozona a dicembre registra un freno alla discesa dell’inflazione. Lo attesta la stima flash diffusa da Eurostat, che registra l’andamento dei prezzi al consumo al 2,9%, rispetto al 2,4 di novembre.

Ad incidere su questo nuovo aumento è sicuramente la frenata della riduzione nei prezzi dell’energia, la cui flessione a dicembre è stata del 6,7%, rispetto all’11,5% di novembre. Più decisa ancora la differenza dei prezzi per alimentari, alcool e tabacco: 6,1% contro il 6,9 di novembre.

Anche l’Eurostat conferma che l’Italia, su base annua, rispetto a novembre 2022 è il Paese dell’Eurozona che ha fatto registrare la maggiore flessione dei prezzi alla produzione ( -16,3%), superata solo dal Belgio (-18,3%). “Un’ottima notizia per le famiglie italiane: l’inflazione in Italia è al minimo in Europa, pieno successo del ‘carrello tricolore’.

“Smentiti i profeti di sventura!” esulta il ministro per le Imprese e il Made in Italy, Alfonso Urso, su X. Gli analisti europei, invece, fanno notare come queste notizie frenino molto gli entusiasmi dei mercati su possibili tagli dei tassi d’interesse da parte della Bce.

“Per coloro che speravano che l’inflazione continuasse a scendere in modo lineare, la notizia che l’inflazione europea è salita di 50 punti base al 2,9% a dicembre sarà uno shock. Dopo essere scesa così vicino al livello del 2% fissato dalla Bce, è ovviamente deludente vedere un nuovo aumento; tuttavia, ci sono spiegazioni molto ragionevoli per questo”, spiega Michael Field, European Equity Strategist di Morningstar.

“Come abbiamo visto all’inizio della settimana in Francia e in Germania, l’aumento dei prezzi dei servizi di pubblica utilità è stato la causa di questo balzo dell’inflazione complessiva. I prezzi del petrolio sono scesi in modo massiccio dai massimi del 2022, ma a dicembre sono scaduti i tetti che molti governi europei avevano posto ai prezzi dell’energia, il che significa che i costi pagati dai consumatori sono aumentati, incidendo sull’inflazione”, ha però voluto precisare Field.

(Redazione/9colonne)

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