Iran: oltre 100 morti in esplosioni vicino tomba Soleimani

Manifestazioni di protesta a Teheran con la foto di Soleimani.
Manifestazioni di protesta a Teheran con la foto di Soleimani. Immagine d'archivio. EPA/ABEDIN TAHERKENAREH

MADRID. – Almeno 103 persone sono state uccise e 170 ferite nella città iraniana di Kerman, dopo due esplosioni vicino al luogo di sepoltura del comandante militare Qasem Soleimani, in quello che i funzionari hanno definito un attacco terroristico, secondo i media vicini al governo.

La prima esplosione è avvenuta a 700 metri dalla tomba di Soleimani, e la seconda a un chilometro di distanza mentre i pellegrini visitavano il sito, ha aggiunto l’Irna. Soleimani fu ucciso quattro anni fa da un attacco aereo statunitense ordinato dall’ex presidente Donald Trump all’aeroporto internazionale di Baghdad. L’Irna ha citato il vice governatore per la politica e la sicurezza, affermando che non è chiaro se “l’incidente sia stato causato da un’esplosione di gas o da un attacco terroristico”.

I video pubblicati sui media di stato iraniani hanno mostrato una grande folla che correva nell’area dopo l’esplosione. Soleimani, che è stato uno degli uomini più potenti dell’Iran, era a capo della Forza Quds delle Guardie Rivoluzionarie, un’unità d’élite che gestisce le operazioni dell’Iran all’estero ed era considerata un’organizzazione terroristica dagli Stati Uniti.

Il Pentagono affermò che Soleimani e le sue truppe erano “responsabili della morte di centinaia di militari americani e della coalizione e del ferimento di altre migliaia”. Conosciuto come il “comandante ombra” dell’Iran, Soleimani – che guidava la Forza Quds dal 1998 – era la mente delle operazioni militari iraniane in Iraq e Siria.

E proprio oggi il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah , ha annunciato di voler tenere un discorso, il terzo dallo scoppio della guerra. La stampa locale sta già cominciando a collegare l’attentato con la morte di al-Arouri e la fine del legame tra Hamas e Iran.

L’esplosione è, infatti, avvenuta nel mezzo delle crescenti tensioni nella regione. Saleh al-Arouri, l’alto funzionario di Hamas ucciso in un presunto attacco israeliano alla periferia di Beirut, ha, infatti, svolto un ruolo cruciale nello sviluppo delle capacità militari del gruppo palestinese e nel mantenimento dei suoi legami con gli alleati regionali.

Arouri, 57 anni, è stato uno dei fondatori del braccio armato di Hamas, le Brigate Izz el-Deen al-Qassam, all’inizio degli anni ’90. Più recentemente, è servito come “canale o collegamento” tra il movimento Hamas, l’Iran e Hezbollah, ha detto all’AFP una fonte di Hamas: era presente regolarmente in territorio iraniano come una sorta di ambasciatore del gruppo estremista e il regime degli ayatollah.

Il 25 ottobre, il canale televisivo Al-Manar, di proprietà di Hezbollah, ha riferito che Arouri ha avuto un incontro con il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah e il capo della Jihad islamica palestinese, Ziyad al-Nakhalah. Arouri era anche considerato il leader di Hamas in Cisgiordania, le sue conoscenze e competenze hanno contribuito a sviluppare le capacità militari del movimento islamico negli ultimi anni.

(Redazione/9colonne)

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