Settant’anni di Rai, Meloni: “Garanzia pluralismo e democrazia”

La statua del ''Cavallo morente '' di Francesco Messina, esposta all'ingresso della sede Rai di viale Mazzini a Roma,
La statua del ''Cavallo morente '' di Francesco Messina, esposta all'ingresso della sede Rai di viale Mazzini a Roma, ANSA/ALESSANDRO DI MEO

MADRID. – Settanta anni fa, la mattina del 3 gennaio 1954, Fulvia Colombo annunciava l’avvio delle trasmissioni della Rai. Da quel momento, come sottolineato dal premier Giorgia Meloni, la televisione pubblica “non ha mai cessato di accompagnare il processo collettivo di crescita e cambiamento  culturale, sociale e civile. Colgo l’occasione di quest’importante anniversario per  ringraziare la Rai del lavoro che da 70 anni svolge nel narrare la nostra Nazione. Oggi il Servizio Pubblico radiotelevisivo e multimediale, pur in un mercato fortemente diversificato, resta garanzia di pluralismo e democrazia, e trova ancora il suo  fondamento nella vocazione di settant’anni fa”.  

“70 anni di informazione, intrattenimento ed educazione: un servizio pubblico che ha contribuito all’unità e alla crescita della nostra Nazione. I più sinceri auguri per questo splendido traguardo”: così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, mentre il presidente della Camera Lorenzo Fontana auspica che “le odierne sfide del mercato, sempre più eterogeneo, concorrenziale e permeato dall’innovazione tecnologica, rappresentino un’ulteriore opportunità di crescita e di sviluppo”.  

“La Rai deve tornare ad essere patrimonio del Paese. A condizione che si ripristini il pluralismo che oggi purtroppo non si vede” denunciano i componenti Pd in Commissione di Vigilanza. 

I vertici aziendali celebrano l’anniversario: “Da presidente del Servizio pubblico auspico un 2024 in cui celebrare la nostra tradizione proiettandoci verso nuove sfide. Innovazione, transizione digitale, sostenibilità, inclusione e parità sono i nostri obiettivi per una Rai di tutti, orgogliosa del proprio passato e capace di parlare anche ai giovani”: così Marinella Soldi, presidente della Rai, secondo cui “ognuno può fare la differenza e per questo ringrazio tutti i dipendenti del Servizio pubblico per l’impegno e l’entusiasmo con cui ogni giorno continuano a costruire la storia della Rai”.  

“Memoria, orgoglio, responsabilità: parole che in questo giorno di festa  per i settant’anni della nascita della ‘nostra’ Tv ci richiamano ai valori fondanti   dell’essere servizio pubblico. La memoria di quanto Rai ha fatto per la crescita del   ‘sapere’ del nostro Paese; l’orgoglio di essere la più grande azienda culturale del  Paese, pilastro del pluralismo e della democrazia, e motore dell’industria  dell’audiovisivo nazionale; la responsabilità di continuare a esserlo concretamente.  

Perché questi settant’anni – e queste tre parole – ci indicano la strada per il futuro:  continuare a contribuire a costruire l’identità nazionale consentendo ai cittadini di  riconoscersi dentro una memoria che appartiene a tutti e mantenere – pur in un mercato radicalmente mutato e altamente competitivo rispetto al passato – il ruolo di leader di  ascolti di capacità d’innovazione tecnologica e di prodotto” sottolineano l’ad della Rai Roberto Sergio e il Dg Giampaolo Rossi.

(Redazione/9colonne)

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