La Russa: “Premierato riforma in itinere, è la meno invasiva”

Il Presidente del Senato, Ignazio La Russa. (Frame video Senato della Repubblica italiana)

MADRID. – “Il premierato è una riforma in itinere, io non ho mai visto una riforma che arrivi a destinazione con lo stesso testo con cui è partita: quindi sicuramente il dibattito parlamentare, come è auspicabile, porterà ad approfondire i punti di criticità”.

Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, nella cerimonia di auguri con la stampa parlamentare a Palazzo Giustiniani. Nel suo discorso, La Russa si sofferma su tre criticità della riforma emerse nel dibattito, sottolineando come i poteri del capo dello Stato non vengano lesi:

“Un grande costituzionalista come il presidente Pera mi ha fatto notare che in qualche modo il presidente della Repubblica ha un vantaggio sul presidente del Consiglio, perché ha un mandato di 7 anni invece che 5: alla fine l’equilibrio io lo trovo esistente, non mi preoccuperei”.

“C’è una costituzione materiale – continua La Russa – che attribuisce al presidente della Repubblica poteri più ampi, che ha dovuto meritoriamente allargare nel tempo per supplire alle carenze della politica, tra le quali le necessità della politica di difendersi dalla durata troppe breve dei governi. Un governo che dura 5 anni forse rende non così necessario che il presidente della Repubblica continui a utilizzare poteri non strettamente previsti dalla Costituzione”.

Secondo il presidente del Senato, invece, “gli altri due elementi di criticità sono più interessanti: quello del 55% di premio di maggioranza previsto in costituzione non prevede una soglia minima, correttamente, perché c’è un limite che è quello indicato dalla Corte costituzionale, che ha detto che se c’è un 55% di premio di maggioranza ci deve essere un 40% di soglia minima”.

“E’ importante – aggiunge La Russa – mettere al riparo la riforma dall’ipotesi di un presidente eletto senza maggioranza: ecco il motivo per cui non ha funzionato in Israele il premierato”.

“L’elemento che suscita più perplessità è quello del secondo premier – continua – sicuramente una di quelle cose che derivano dal tentativo, credo del presidente del Consiglio, di voler essere il più aperta possibile. Se avessi la bacchetta magica vorrei l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Il premierato è la scelta migliore? Non lo so, sicuramente è la meno invasiva, meno di questo c’è solo lo status quo”.

La Russa interviene anche sulla compressione del Parlamento: “Non è un tema nuovo, è un male endemico che non appartiene a quella o questa maggioranza, ma credo che tutti debbano farsene carico, anche in modo normativo”.

In merito a quanto accaduto sulla manovra, però precisa: “L’opposizione, come è sempre stato, potrà presentare tutti gli emendamenti che vuole, sperando di avere i numeri per farli approvare o la capacità di convincere la maggioranza. Quindi non vi è un divieto ma semplicemente una scelta politica, che nasce anche questa dal fatto che quando si parla di legge finanziaria o bilancio ormai siamo al monocameralismo”.

(Redazione/9colonne)

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