La vecchia Europa

Foto di Mohamed Hassan da Pixabay

C’é un mondo che  investiga, scopre, produce nuove tecnologie… c’é un mondo che le copia e le produce a basso costo…. e poi c’é un mondo carico di soldi che compra tutto e  c’è l’Europa, la vecchia ed obsoleta Europa, che si limita a “regolare”, a fare norme e leggi per “controllare”; l’Europa vuole controllare il futuro perché non é in grado di prevederlo ancorata com’é nel passato che crede sia il presente.

Mi ricorda, l’Europa,  un bellissimo film del 1988 chiamato “L’Isola di Pascali” con i bravissimi Ben Kingsley ed Hellen Mirrer che racconta l’ostinazione di un oscuro funzionario pubblico turco che incurante del collasso che sta avvenendo intorno a lui per la caduta dell’impero ottomano, cerca disperatamente di  controllare la burocrazia del museo di un’isola dell’Egeo a lui affidata.

L’Europa, la vecchia Europa, non conta più nulla nello scacchiere mondiale, le rimane il ricordo della sua storica ricchezza culturale ed artistica che ha plasmato tutto l’Occidente e parte dell’Oriente ma che oggi  é minacciata, quasi sopraffatta, da “disturbatori”  della quiete pubblica che vengono scambiati per artisti.

L’Europa, la obsoleta Europa, non aveva ricchezze quindi “ trasformava ”le materia prime“ degli altri, ma le trasformava con una ingegneria di altissimo livello che primeggiava nel mondo. Adesso ha delegato anche questo a favore dei detentori delle materie prime, quindi cosa mai vorrà fare?  Gli USA hanno soldi e tecnologie, la Cina copia ed ha soldi, gli arabi hanno soldi e comprano e noi ci dedichiamo a pontificare sul bene e sul male, sulla dimensione delle zucchine e come ridurre il nostro 2% di contaminazione climatica, facendo finta di non vedere il restante 98%.

Avevamo quasi sconfitto  le ideologie ma ecco che una di queste, vecchia ma dura a morire, si ripresenta sotto finte spoglie, adesso si chiama “ politically correct”, “cancel culture”, “woke” ed é triste vedere come una massa enorme di Homo insapiens  le segue senza capirne niente.

Siamo certamente in presenza di cicli storici e quindi “inevitabili” ma che prima avvenivano nel seno dell’Europa, adesso invece stanno relegando l’Europa“ fuori dal mondo”.

Franco Savoia

Lascia un commento