Medio Oriente, Guterres: “Minacciata pace globale”. Ma conflitto infuria

(ANSA)

MADRID. – “Ho invocato l’articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite, per la prima volta nel mio mandato di Segretario generale. Di fronte al grave rischio di collasso del sistema umanitario a Gaza, esorto il Consiglio a contribuire a evitare una catastrofe umanitaria e faccio appello affinché venga dichiarato un cessate il fuoco umanitario”.

Così su X il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, invocando una clausola raramente utilizzata nella Carta delle Nazioni Unite. Tale articolo conferisce al Segretario Generale il potere di portare all’attenzione del Consiglio di Sicurezza una questione che considera una minaccia per la pace e la sicurezza internazionale.

In una lettera al Consiglio di Sicurezza, Guterres ha inoltre affermato di aspettarsi che “l’ordine pubblico crollerà presto completamente a causa delle condizioni disperate” in cui versa la Striscia, poiché il territorio è sotto costante bombardamento da parte delle Forze di Difesa Israeliane.

Ad esprimere sostegno al ricorso all’articolo 99, sono stati il ministro degli Esteri dell’UE Borrell e il direttore generale dell’OMS Ghebreyesus. Per Borrell, “Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite deve agire immediatamente per evitare il totale collasso della situazione umanitaria a Gaza”.

Durissima invece la reazione dell’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, per il quale Guterres “ha raggiunto un nuovo minimo morale” e ha chiesto ancora una volta le dimissioni del capo delle Nazioni Unite.  Intanto continuano gli appelli delle organizzazioni umanitarie affinché nell’enclave tornio operativi gli aiuti alla popolazione. L’ultimo in ordine di tempo è l’appello di CARE International, molto attiva nella Striscia, secondo la quale gli sfollamenti, la fame, la mancanza di assistenza medica e di acqua potabile, in concomitanza con l’inizio dell’inverno stanno avendo un impatto devastante sulle donne e sui bambini che rappresentano quasi il 70% delle persone uccise a Gaza dal 7 ottobre.

“Vediamo donne e bambini in tutta la Striscia di Gaza sottoposti a uno stress immenso, confrontati con orrori impensabili. La mortalità infantile, la fame e i traumi psicologici stanno raggiungendo livelli senza precedenti. La situazione attuale li sta portando a un punto di rottura, rendendo impossibile qualsiasi cosa oltre a concentrarsi sulla sopravvivenza” ha dichiarato Hiba Tibi, vicedirettore regionale di CARE.

Purtroppo, tutti i segnali che vengono dal campo indicano che la situazione va in direzione opposta a qualsiasi ipotesi di distensione. I combattimenti continuano furiosi in ogni quadrante della Striscia, mentre Tsahal sta cercando di eliminare il massimo leader di Hamas, Yahya Sinwar. “È solo questione di tempo prima che venga preso”, ha detto ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Sinwar è considerato il pianificatore degli attacchi del 7 ottobre.Intanto, questa mattina il Ministero della Difesa israeliano ha annunciato che il Comando meridionale dell’IDF ha iniziato a distribuire armi e ulteriore equipaggiamento da combattimento alle squadre di sicurezza delle comunità di confine di Gaza.

Secondo l’annuncio, il programma “Mashiv Haruach” del ministero armerà 12 squadre di sicurezza “in prontezza” ogni settimana. Le prime ad essere attrezzate saranno le comunità vicino al confine di Gaza, seguite dalle autorità locali di altre regioni.L’annuncio del ministero precisa inoltre che il programma “consentirà migliori condizioni per il ritorno dei residenti nelle loro comunità nelle prossime settimane”.

(Redazione/9colonne)

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