Natale, Sant’Egidio aggiunge 250mila posti a tavola nel mondo

Un momento durante il pranzo di Natale per i poveri della Comunità di Sant'Egidio alla Basilica di Santa Maria in Trastevere.
Dall'archivio del 2019, un momento durante il pranzo di Natale per i poveri della Comunità di Sant'Egidio alla Basilica di Santa Maria in Trastevere.. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

MILANO. – Tra le attività della Comunità di Sant`Egidio per non lasciare indietro nessuno anche quest’anno c’è la campagna solidale “A Natale aggiungi un posto a tavola”, grazie alla collaborazione delle compagnie telefoniche, di Rai, Mediaset, Sky, La7 e al sostegno di tanti, a cominciare dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio. Per regalare alle persone più fragili un pranzo degno del 25 dicembre, con un pasto abbondante, un dono e il calore di una casa, tutti possono contribuire, inviando un sms o chiamando da rete fissa il numero 45586, fino al 26 dicembre.

Era il Natale 1982 quando, per la prima volta, alcuni poveri furono accolti nella basilica di Santa Maria in Trastevere. Da allora, il banchetto si è allargato e ogni anno coinvolge circa 80mila persone in Italia e 250mila nel mondo. Diversi sono i luoghi dove si apparecchia il pranzo: chiese, case, scuole, ma anche istituti per anziani, carceri e ospedali. A consentire la capillare attività di Sant`Egidio sono le migliaia di volontarie e di volontari, giovani e non, che ogni giorno si dedicano alle persone più fragili.

La Comunità di Sant`Egidio dal 1968 affianca le persone bisognose in Italia e in 70 Paesi del mondo, assistendo chi vive in povertà e ai margini. Quest`anno, segnato dalle conseguenze economiche e sociali delle guerre in corso, dall`Ucraina alla Terra Santa, Sant`Egidio ha aumentato le sue attività a sostegno di persone fragili e vulnerabili. I suoi servizi di aiuto hanno raggiunto 40mila persone, di cui 20mila nella sola Roma. I pacchi alimentari distribuiti dall`inizio del 2023 sono 250mila, di cui 120mila nella sola Roma.

Per rispondere ai crescenti bisogni, la Comunità ha anche aumentato il numero dei centri di distribuzione alimentare nelle 35 città in cui sono aperti i suoi centri, dal Sud al Nord, senza contare i Comuni minori in cui raggiunge persone e famiglie in stato di necessità. A Roma i luoghi di distribuzione, chiamati Case dell`Amicizia perché oltre all`aiuto concreto forniscono anche ascolto e informazioni, sono passati dai tre iniziali a 28, a Genova da quattro a 10. A raccontare la difficile situazione sono anche i 120mila pasti serviti quest`anno nelle mense di Roma, Genova, Novara, Frosinone e Lucca: il doppio rispetto agli anni pre-pandemia. Inoltre, sono stati 200mila i pasti distribuiti in un anno nelle cene itineranti in tante città, da Padova a Catania, da Torino a Napoli. Oltre 60mila i capi di abbigliamento donati a chi aveva bisogno. Sant`Egidio ha aiutato anche molte persone senza dimora, anziane o con disabilità che hanno chiesto aiuto: solo a Roma, oltre mille persone hanno usufruito delle convivenze avviate negli anni recenti.

La guida `DOVE mangiare, dormire lavarsi`, che viene presentata e distribuita nella sua 34esima edizione, è un compendio per orientarsi nel mondo della solidarietà, rivolto alle persone senza casa o che abbiano bisogno di aiuto, una sorta di “Guida Michelin” per chi vive in strada. La guida è pubblicata a Roma, Napoli, Genova, Padova, Milano, in alcune città europee e a Buenos Aires. È distribuita gratuitamente dalla Comunità di Sant`Egidio per aiutare chi è in condizione di bisogno a individuare i servizi sul territorio. In 280 pagine sono elencati strutture e centri a cui rivolgersi per avere assistenza e accoglienza, come mense, dormitori, servizi di distribuzione alimentare, centri di ascolto.

La Comunità di Sant`Egidio è presente in oltre 70 Paesi, con più di 60mila aderenti e una vasta cerchia di simpatizzanti e persone che collaborano. Tra le numerose attività portate avanti ci sono quelle a favore degli anziani in difficoltà e soli; delle persone migranti, con la realizzazione dal 2016 dei corridoi umanitari per i rifugiati; le “scuole della pace” per promuovere la scolarizzazione dei minori in difficoltà e l`educazione alla convivenza; il sostegno ai “bambini di strada” in Africa e in America Latina; la campagna per i diritti dei disabili al lavoro e a una vita pienamente integrata; l`impegno in Africa per la cura e prevenzione dell`Aids e di altre malattie; la campagna per la registrazione anagrafica in Africa; le iniziative per favorire la pace in diverse aree del mondo, dopo che nel 1992, grazie a Sant`Egidio, fu firmato a Roma l`accordo di pace per il Mozambico. Inoltre, la Comunità promuove il dialogo interreligioso per contribuire alla costruzione della pace.

(Mda /askanews)

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