Mattarella: “Costituzione non propone concetto di lavoro come merce”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia del centenario della istituzione della “Stella al Merito del Lavoro” e di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2023. (Ufficio stampa)

MADRID. – “Quando la Costituzione parla di Repubblica fondata sul lavoro non propone il concetto del lavoro come merce, quanto quello di ‘persona che lavora’, come protagonista e, in quanto cittadino, soggetto di diritti e di doveri.  È la persona che lavora a rappresentare il nesso con il progresso e la crescita della qualità della vita”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione al Quirinale del centenario della Stella al merito del lavoro.

“Forse mai come in questi ultimi decenni si sono prodotti cambiamenti così profondi, così veloci e di così grande impatto persino sulle aspettative personali e sui progetti di vita – sottolinea il capo dello Stato – Eppure nulla muta il carattere del lavoro, espressione della creatività umana e misura del contributo di ciascuno alla vita della comunità.

L’accelerazione tecnologica porta con sé la necessità di scelte e di responsabilità. Non si può sfuggire alla sfida, non si può certo perdere l’occasione di un balzo in avanti. Occorre però governare lo sviluppo con intelligenza e con lucidità di visione per cogliere le opportunità di maggior benessere per la comunità e ridurre i rischi di fratture sociali, di emarginazioni, di desertificazione di alcuni territori”.

“Oggi – prosegue il presidente – registriamo una frammentazione del lavoro, pur in quadro in cui gli indicatori occupazionali mostrano segni complessivamente positivi. Da un lato l’occupazione stabile, il lavoro professionale qualificato, i settori di avanguardia, l’organizzazione aziendale attenta alla qualità. Dall’altro inoccupazione, bassi salari, precarietà, caporalato, ritardo nell’ingresso dei giovani e delle donne nel mercato del lavoro, squilibri di salario a parità di lavoro. Tra queste polarità resiste il lavoro più tradizionale, quello che ancora costituisce il principale pilastro delle relazioni sindacali e che tiene in vita l’impalcatura della contrattazione collettiva”.

“Ma le trasformazioni incalzano e gli equilibri sono sempre da ridefinire per dare attuazione piena al dettato costituzionale” avverte Mattarella, che aggiunge: “Umanesimo vuol dire centralità della persona, ed è su questa strada che l’attuazione della nostra Costituzione può procedere al meglio, tenendo il passo delle gigantesche, inedite, sfide di questo nostro tempo”.

(Redazione/9colonne)

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