MADRID – Una minaccia neanche tanto velata. L’ex presidente della “Generalitat”, Carles Puigdemont, ha comunicato al leader del Partito Popolare Europeo, Manfred Weber, che i suoi deputati potrebbero votare contro alcune leggi, come per esempio quella del Bilancio. Puigdemont, nel corso di una conversazione privata, ha commentato che “qualora non ci fossero i progressi sperati” negli accordi col Psoe, Junts potrebbe sommare i propri voti nella Camera bassa a quelli dei “popolari”.
La minaccia è stata accolta in seno al Psoe come un fulmine a ciel sereno. Ed è arrivata alla vigilia dell’atteso incontro, forse a Ginevra, tra Santos Cerdán, negoziatore dei socialisti, e Carles Puigdemont, leader di Junts all’esilio, in presenza di un “verificatore” internazionale.
La conversazione tra Puigdemont e Weber è avvenuta durante un incontro casuale in una “gala” organizzata da “Politico Europe”. Un giornalista dell’autorevole portale “Politico” avrebbe ascoltato senza volerlo la “chiacchierata” tra i due politici. Ha poi chiesto conferma al leader catalano che ha ratificato quanto affermato a Weber.
Al margine dell’evento, l’ex presidente della “Generalitat” ha ammesso che Junts potrebbe eventualmente “votare con il Partito Popolare e bocciare la Legge di bilancio o farlo contro una risoluzione su Israele”. Ha ammesso che, sul conflitto israelo-palestinese è più vicino alle posizioni dei “popolari”.
Un voto di sfiducia anche se assai poco probabile non è un’ipotesi da escludere. Ma Junts e il Partito Popolare dovrebbero prima trovare un accordo che oggi pare impossibile, visto l’inevitabile presenza di Vox nell’equazione politica.
Le dichiarazioni di Puigdemont, che ha anche affermato che l’unico suo delitto è stato aver piazzato alcune urne elettorali il giorno del referendum, hanno irritato gli esponenti del Psoe.
Dal canto suo, Alberto Núñez Feijóo, presidente dei “popolari” spagnoli, ha immediatamente smentito qualunque ipotetico accordo con Junts perché, ha detto, “incompatibile con le attuali posizioni” del partito indipendentista.
Redazione Madrid