Manovra, incontro fiume governo-sindacati. Landini: “Confermate ragioni sciopero”

Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini. ANSA/GIUSEPPE LAMI

MADRID. – Tre ore e mezza di incontro a Palazzo Chigi sulla manovra, ma al termine del confronto tra governo e sindacati la sostanza non sembra cambiare di molto. Per l’esecutivo, oltre al premier Meloni, erano presenti i vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, i ministri Giancarlo Giorgetti, Francesco Lollobrigida, Marina Calderone, Raffaele Fitto e il viceministro Valentino Valentini.  

“Confermate tutte le ragioni per lo sciopero, venerdì primo dicembre si conclude il giro di scioperi e manifestazioni nelle regioni del mezzogiorno”: così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Al di là dell’ascolto e al di là del confronto il governo ad ora non ha cambiato nulla della manovra – continua – rispetto all’articolo 33 (in materia di pensioni, ndr), di cui noi abbiamo chiesto il ritiro, si sono limitati a dire che stanno ragionando e valutando delle modifiche ma non che interverranno in quella direzione”. 

Secondo Landini “continua a essere una manovra sbagliata come abbiamo detto, che fa cassa sul lavoro dipendente e sui pensionati, non combatte la precarietà e non dà un futuro serio al nostro paese. Occorre proseguire con la mobilitazione, che non finisce con la legge finanziaria perché siamo di fronte alla necessità di riforme strutturali, a partire da una seria riforma fiscale oltre che delle pensioni, dal rinnovo dei contratti nazionali, per dare un lavoro ai giovani e cancellare la precarietà assurda, che porta tanti di loro ad andarsene via dal nostro paese. Allo stesso modo – conclude – abbiamo ribadito la nostra contrarietà alla logica delle privatizzazioni, e anche su questo versante c’è bisogno di avviare una seria politica industriale e di investimento, cosa che ancora non vediamo”. 

Di governo “insensibile alle piazze” parla il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, che aggiunge: “Le decisioni che il governo ci ha illustrato alla fine della riunione confermano l’impostazione della manovra: anche l’articolo 33 viene riconfermato, solo su questo stanno valutando un’eventuale modifica. Altri cambiamenti non ce ne sono”. 

“E’ stato un incontro molto importante, sia nel merito che nel metodo” afferma invece il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, per poi aggiungere: “Abbiamo chiesto al governo di cambiare e migliorare le parti deboli della manovra, in modo particolare sulle pensioni con maggiori sostegni alla sanità, con adeguati finanziamenti alla non autosufficienza, alla disabilità e un impegno a sbloccare le assunzioni e la stabilizzazione del precariato nel pubblico impiego e nel sistema dell’istruzione. 

Noi abbiamo chiesto di ritirare l’articolo 33, su questo punto il governo ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti della norma, in modo particolare aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici di medici, infermieri, personale degli enti locali, maestre d’asilo dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia, mentre il governo sta ragionando in queste ore per introdurre anche cambiamenti e miglioramenti per la pensione anticipata. 

L’esecutivo – conclude Sbarra – si è inoltre impegnato a rafforzare il livello di governance partecipata per l’attuazione del Pnrr, e su esplicito riferimento della Cisl ha accolto positivamente la discussione sul tema della partecipazione da inserire nel quadro più complessivo della discussione sulle riforme istituzionali”.

(Redazione/9colonne)

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