Cgie, Emigrazione e Costituzione: un connubio da celebrare e rinvigorire

MADRID. – L’Italia, patria di una delle Costituzioni più belle del mondo, celebra quest’anno il 75º anniversario del documento che ha plasmato i principi fondamentali della nostra nazione. Ma oltre a una mera celebrazione, il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – CGIE ha proposto un incontro online per riflettere sul legame tra emigrazione e Costituzione.

L’incontro è stato un’occasione per esplorare la storia di questo connubio, affrontare le criticità del passato e del presente, discutere della rappresentatività e delineare prospettive per il futuro. Un focus particolare è stato posto sulla necessità di rendere viva la Carta Costituente italiana anche per gli italiani che vivono oltre i confini nazionali.

La “Costituzione più bella del mondo,” come spesso è stata definita, incarna valori universali di giustizia, uguaglianza e libertà. Tuttavia, l’emigrazione presenta sfide uniche che richiedono un adattamento e un rinnovamento dei principi costituzionali per garantire la tutela e la partecipazione attiva degli italiani all’estero.

Uno dei temi chiave dell’incontro è stata la rappresentatività. Gli italiani all’estero, spesso sparsi in diverse nazioni, affrontano sfide nella partecipazione alla vita politica e sociale del loro paese di origine. Il CGIE ha espresso la volontà di affrontare questa criticità, cercando soluzioni che garantiscano una rappresentanza efficace e significativa per tutti gli italiani nel mondo.

Ma l’incontro non è stato solo un’esplorazione dei problemi passati e presenti; ha anche fornito uno spazio per discutere il futuro. I partecipanti hanno condiviso idee e propositi per modernizzare il rapporto tra emigrazione e Costituzione, cercando di creare un legame più stretto e dinamico tra gli italiani sparsi nel mondo e la madrepatria.

Ospiti dell’incontro, aperto, moderato e chiuso dal Segretario Generale, Michele Schiavone, sono stati Luigi Vignali, direttore generale della DGIT del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, intervenuto con un videomessaggio, Giulio Prosperetti, professore ordinario di diritto del lavoro presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tor Vergata nonché Giudice della corte costituzionale, ed Emanuela Navarretta, professoressa di diritto privato dell’Università di Pisa anche lei Giudice della corte costituzionale. Le loro relazioni hanno preceduto gli interventi dei vari consiglieri ed ex consiglieri del CGIE, tra cui quello dell’eletto all’estero con il Pd, Toni Ricciardi, ma anche quello dell’europarlamentare responsabile del dipartimento italiani nel mondo di Forza Italia, Salvatore De Meo.
Vignali, nel videomessaggio di apertura, ha spiegato l’assunto da cui è partita tutta la discussione odierna: la Costituzione stabilisce il diritto ad emigrare e il diritto ad essere rappresentati. Questa, secondo il Direttore Vignali, “è la più grande conquista per gli italiani all’estero”. Ed “è importante perché dà voce alle nostre comunità. Sono principi scritti a chiare lettere ma vanno mantenuti e in qualche modo anche difesi”, ha sottolineato ancora riferendosi in particolare alla rappresentatività. “I parlamentari eletti all’estero sono pochi. Non tutti i territori sono rappresentati e questo deve far riflettere. Un parlamentare eletto in Italia rappresenta 100 mila elettori, quelli eletti all’estero circa 500 mila residenti all’estero”. Un altro problema ha voluto evidenziare Vignali, ossia quella della libertà e della segretezza del voto all’estero: “dobbiamo lavorare per rendere la costituzione ancora più attuale”. Poi non ha voluto trascurare “il diritto al lavoro” per il quale anche “dobbiamo lavorare a percorsi di rientro, a reinvestire in Italia. È un impegno che dobbiamo assumerci tutti, senza lasciare le migliori risorse all’estero”. Ma non solo, è importante e seria la riflessione che ha proposto riguardo il “diritto alla salute”, il “diritto all’istruzione” e al diritto alla “fiscalità equilibrata”. Per quanto riguarda quello alla salute ha spiegato che “dovremmo garantirlo anche agli italiani all’estero iscritti all’estero. Non ci devono essere discrasie”. Altrettanto importante, a suo parere, è il diritto all’istruzione: “mi viene in mente l’opportunità di apprendere lingua e cultura per essere parte della nostra comunità”. E infine la fiscalità equilibrata: “anche in questo settore c’è qualcosa da fare. La situazione degli italiani all’estero presenta alle volte una discrasia chiara”. “La realizzazione della Costituzione – ha infine concluso Vignali – merita approfondimenti. Per farlo è necessario il lavoro del CGIE e dell’amministrazione”.

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