Istat: 106 femminicidi su 126 omicidi di donne nel 2022

Manifestazione della rete nazionale Non Una di Meno contro femminicidi e violenze di genere in piazza Castello, Torino, 1 luglio 2021.
Manifestazione della rete nazionale Non Una di Meno contro femminicidi e violenze di genere in piazza Castello, Torino. ANSA/TINO ROMANO

ROMA. – Sulla base delle informazioni disponibili si stima che nel 2022 i femminicidi siano stati 106, su un totale di 126 donne uccise. Lo rileva l’Istat nel Report sulle vittime di omicidio relativo al 2022 che presenta i dati relativi agli omicidi volontari consumati – rilevati dalle Forze di Polizia nel corso dell’anno 2022 – inseriti nel database della Direzione centrale della polizia criminale del Ministero dell’Interno. Informazioni di notevole interesse – evidenzia l’Istat – in quanto indicano la relazione, ove esistente e conosciuta, tra la vittima dell’omicidio e il suo assassino.

Sempre grazie a queste informazioni è possibile ricostruire il movente, le modalità dell’uccisione della vittima e il tipo di arma eventualmente utilizzata.

A partire dalle informazioni disponibili (relazione tra vittima e autore, movente, ambito dell’omicidio) è possibile fornire una stima del fenomeno: sono 61 le donne uccise nell’ambito della coppia, dal partner o ex partner; sono 43 le donne uccise da un altro parente; è soltanto una la donna uccisa da un conoscente con movente passionale, ed è una la donna uccisa da sconosciuti, nell’ambito della criminalità organizzata. In totale si tratta di 106 femminicidi presunti, su 126 omicidi con una vittima donna.

Tra le restanti 20 vittime donne, due sono state uccise da conoscenti uomini con moventi diversi: la rapina per una e la follia per l’altra; 15 sono state uccise da sconosciuti (14 uomini e una donna), con diversi motivi, come la follia (nove casi), gli interessi economici (quattro, incluse tre vittime di rapina) e due per altri moventi, più altre tre donne con autore non identificato.

Il report conferma per le donne un quadro stabile in cui le morti violente avvengono soprattutto nell’ambito della coppia. È pari allo 0,20 per 100mila donne il tasso delle donne uccise da un partner o un ex partner – sia esso un coniuge, un convivente o un fidanzato – era 0,23 nel 2021, mentre per gli uomini, lo stesso tasso è pari a 0,03 per 100mila uomini. Aumenta lievemente il tasso delle donne uccise da parenti da 0,10 del 2021 a 0,14 del 2022.

Erano tutti maschi i partner delle 61 donne uccise nell’ambito della coppia, mentre gli otto uomini vittime di partner sono stati uccisi da sei donne e da due uomini. Le donne uccise da altri familiari (43) sono state uccise da uomini nell’81,4% (35 casi) e da donne in otto casi. Sono quasi tutti maschi gli assassini degli uomini uccisi da parenti (26 su 27).

I più giovani (otto in età 0-13 anni) sono uccisi tutti in ambito familiare, il tasso è praticamente uguale per i maschi e le femmine, 0,11 e 0,12 per 100mila ragazzi e 100mila ragazze con meno di 14 anni. Sono i familiari anche gli autori di omicidio delle uniche due ragazze di 14-17 anni uccise. I parenti sono autori anche di omicidi di persone in età avanzata, ma in questo caso le differenze tra i sessi sono importanti, a svantaggio delle donne (0,14 per 100mila uomini con più di 75 anni, 0,36 per 100mila donne della stessa età).

Le donne nelle età centrali sono uccise in prevalenza dai partner (0,33 per 100mila donne dai 35 ai 54 anni), il picco è pari a 0,39 per 100mila donne di 35-44 anni; gli uomini giovani adulti sono uccisi soprattutto da sconosciuti, il tasso più alto appartiene ai 18-24enni (0,75 per 100mila uomini di 18-24 anni), ai 35-44enni (0,66) e 25-34enni (0,60).

Le donne che abitano nel Nord-est presentano tassi doppi di omicidi da parte di partner o ex partner (0,32 per 100mila donne del Nord-est) rispetto al Nord-ovest (0,16) e al Centro (0,17).

Livelli più bassi della media anche nelle Isole (0,18) e al Sud (0,19). Le uccisioni per mano dei parenti sono più elevate tra le donne residenti nelle Isole (0,24 per 100mila donne isolane contro 0,14 della media Italia), analogamente a quanto accade in misura ancora più accentuata per gli uomini (0,22 per 100mila abitanti nelle Isole, contro lo 0,09 del tasso medio nazionale).

Il Sud e le Isole presentano anche i tassi più alti di uomini uccisi da sconosciuti (rispettivamente 0,61 e 0,54 per 100mila uomini della stessa area geografica) e per i quali non è stato identificato l’autore (rispettivamente 0,35 e 0,19 contro il valore medio nazionale di 0,12 per 100mila maschi).

(Lcp /askanews)

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