MADRID. – Si susseguono le voci di una prossima risoluzione della questione degli ostaggi nelle mani di Hamas. “Stiamo facendo progressi. Non credo che valga la pena dirlo troppo, nemmeno in questo momento, ma spero che presto arrivino buone notizie”, ha dichiarato poco fa il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Intanto, si è saputo che – quasi certamente per fare il punto al riguardo – il governo dello Stato ebraico si riunirà alle 20 ora locale. L’ufficio del premier ha annunciato inoltre che si riuniranno anche il gabinetto di guerra e quello di sicurezza politica.
In mattinata il leader di Hamas Ismail Haniyeh aveva affermato presto che Hamas è “vicino” a un accordo di tregua mentre per il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari, si sarebbe ormai giunti “al punto più vicino a cui siamo mai stati nel raggiungere un accordo”, aggiungendo che i negoziati sono in una “fase critica e finale”. L’accordo comporterebbe una pausa di più giorni nelle ostilità, il rilascio di circa 50 ostaggi civili da parte di Hamas in cambio della liberazione di donne e bambini palestinesi tenuti in custodia israeliana.
Diplomazie Russia e Arabia Saudita: stop immediato alle ostilità a Gaza
Si è svolto questa mattina a Mosca l’incontro tra i ministri degli Esteri di Russia, Arabia Saudita, Giordania, Egitto, Indonesia, Palestina e il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione islamica sulla crisi di Gaza. Il capo della diplomazia russa, Sergei Lavrov, in apertura dei lavori ha affermato che “il volume degli aiuti umanitari concessi a Gaza è insufficiente, ora la priorità principale è la fine delle operazioni belliche, il rilascio degli ostaggi, e il soccorso medico”. Da parte sua il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, ha chiesto la fine immediata della guerra a Gaza.
(Redazione/9colonne)
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