Manovra, Giorgetti: “Possibile correzione al ribasso del Pil”

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, arriva alla Sala del Mappamondo di Montecitorio per l'audizione alle Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato in merito al disegno di legge di previsione bilancio dello Stato 2023 e per il triennio 2023-2025, Roma, 2 dicembre 2022. ANSA/MAURIZIO BRAMBATTI

MADRID. – “Se la stima preliminare relativa al terzo trimestre dovesse essere confermata, l’obiettivo di crescita per l’anno in corso contenuto nel Documento programmatico di Bilancio (0,8 per cento) potrebbe essere soggetto ad una – sia pure contenuta – correzione al ribasso”.

Così il Ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti, oggi davanti alle Commissioni riunite Bilancio Camera e Senato. “Gli oneri del debito – spiega Giorgetti – sono condizionati anche dal merito di credito del nostro Paese, che a sua volta è legato alla capacità di crescita della nostra economia e all’adozione di politiche sostenibili e responsabili.

Su questo abbiamo dato un segnale preciso, che gli investitori sembrano aver apprezzato. Il disavanzo pubblico è infatti previsto scendere al di sotto della soglia del 3 per cento entro il 2026, per rispettare non solo i vincoli europei, ma anche per realizzare il necessario consolidamento dello stock del debito”.

Il sistema economico italiano regge nonostante l’incertezza

“Il confronto all’interno dell’Esecutivo ha dovuto individuare una sintesi tra le diverse istanze e i vincoli interni ed esterni di bilancio. È stato un lavoro non facile, ma ritengo che sia stato fatto il meglio possibile da un lato per fornire risposte concrete alle esigenze immediate, dall’altro per gettare le basi dell’attuazione graduale del programma di legislatura”, sottolinea il ministro spiegando che “i dati più recenti ci dicono che il sistema economico italiano, nonostante tutte le difficoltà, è riuscito a reggere l’impatto concomitante delle diverse criticità che caratterizzano il contesto internazionale. Nel terzo trimestre dell’anno in corso il prodotto interno lordo è risultato sostanzialmente stabile rispetto sia al trimestre precedente sia allo stesso periodo del 2022”.

Occupazione in crescita ma salari fermi

“In un contesto di generale rallentamento a livello globale il nostro sistema continua, comunque, a creare lavoro in maniera stabile. L’occupazione continua a crescere, come mostrano anche i dati del mese di settembre, con un incremento di 42.000 unità rispetto al mese precedente, portando il numero complessivo degli occupati che corrisponde a un tasso di occupazione del 61,7%.

Al buon andamento del mercato del lavoro si contrappone tuttavia all’andamento delle retribuzioni reali, anche a causa del mancato rinnovo dei contratti in diversi settori e che non sono evidentemente riusciti a tenere il passo all’inflazione. Seppur i dati più recenti mostrino una tendenza dalla decelerazione dell’inflazione nel livello dei prezzi, continua a mantenersi comunque elevato”, afferma ancora Giorgetti.

(Redazione/9colonne)

Lascia un commento