MADRID. – “Solamente il dialogo e la cooperazione – fondati sul rispetto reciproco e sul valore inalienabile della persona umana, in tutte le sue diverse manifestazioni – potranno debellare i fantasmi che si riaffacciano dell’imperialismo e consentire di affrontare con successo i problemi che mettono a rischio l’umanità e il suo futuro: i cambiamenti climatici, con l’estensione della desertificazione, la transizione energetica, per assicurare opportunità di crescita, in questo modo, alle giovani generazioni in tutti i continenti”.
Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita ufficiale in Uzbekistan, intervenendo presso la sede del Politecnico di Torino a Tashkent, in occasione della cerimonia di conclusione del seminario: “Direzione 4.0: Collaborazione su istruzione e innovazione per la trasformazione dell’industria dell’Uzbekistan”.
Nel corso della giornata il capo dello Stato ha deposto una corona al Monumento dell’Indipendenza a Tashkent ed è stato ricevuto al palazzo presidenziale Kuksaroy dal presidente uzbeko, Shavkat Mirziyoyev. “Il partenariato strategico sottoscritto tra i nostri Paesi – sottolinea Mattarella – è particolarmente ambizioso, basato com’è sull’impegno reciproco nei confronti dei valori democratici, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, sottolineando la necessità dell’osservanza, nella comunità internazionale, dei principi del diritto internazionale, quali l’indipendenza, la sovranità e l’integrità territoriale dei singoli Stati. Temi rilevanti in un’area di particolare importanza come quella centro-asiatica, e importanti in tutto il mondo”.
“Tashkent e Roma – aggiunge il capo dello Stato – sono unite da un legame profondo, le cui radici affondano nella consuetudine di contatti e di scambi che Asia centrale ed Europa hanno intrattenuto, da tempo davvero molto antico, lungo le antiche vie commerciali che attraversavano il continente eurasiatico, sin dai tempi dell’Impero romano, del Regno di Sogdiana, fino ai grandi viaggi di Marco Polo e degli altri numerosi esploratori e mercanti medioevali”.
Tornando ai tempi d’oggi, Mattarella constata come questa esperienza del Politecnico di Torino a Tashkent “abbia offerto un modello a cui anche altre prestigiose università italiane, come già quelle di Pisa e della Tuscia, si stanno ispirando, ampliando e consolidando la cooperazione fra i nostri Paesi in questo ambito di rilevanza davvero cruciale. Così come lo sviluppo dell’italianistica in Uzbekistan, con il contributo dell’Università per stranieri di Siena, sarà veicolo di incontro fra le nostre culture. L’attuale fase storica, contrassegnata da tensioni che rischiano di creare nuove fratture a livello globale, sottolinea ancora di più il valore importante di realtà come questa” è la riflessione del presidente.
(Redazione/9colonne)