Biden: “Tre giorni di tregua”. Ucciso medico Msf

Foto di hosny salah da Pixabay

MADRID. – Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha chiesto a Benyamin Netanyahu tre giorni di pausa nei combattimenti per permettere la liberazione di almeno una decina di ostaggi in mano ad Hamas secondo la proposta avanzata da Usa, Israele e Qatar.

Un piano su cui sono al lavoro Cia e 007 israeliani. Il premier israeliano finora ha sempre detto che il cessate il fuoco sarebbe stato possibile solo in caso di liberazione di tutti gli ostaggi e lo sta consentendo solo per le ondate di uscita di civili dalla Striscia di Gaza attraverso l’Egitto.

Nelle ultime ore lo hanno fatto in 500, per lo più stranieri o con doppia nazionalità. Intanto Medici senza frontiere ha annunciato la morte di un suo collaboratore e della sua famiglia in un bombardamento sul campo profughi di Chati.

L’organizzazione umanitaria nei giorni scorsi aveva diffuso la testimonianza di un suo medico sul terribile attacco contro un’ambulanza fuori l’ospedale di Al Shifa, il principale di Gaza, dove il personale Msf lavora in condizione disperate, quasi al collasso: “Eravamo dentro al cancello dell’ospedale quando l’ambulanza è stata colpita davanti ai nostri occhi. C’erano corpi insanguinati ovunque. Molti sono morti sul colpo, mentre altri sono stati portati d’urgenza in sala operatoria”.

Ieri è trascorso un mese da quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele. Da allora Israele ha sferrato attacchi su oltre 14.000 obiettivi nella Striscia di Gaza. Secondo l’Autorità sanitaria palestinese e le Forze di difesa israeliane (IDF), più di 10.000 palestinesi e almeno 1.400 israeliani sono stati uccisi e più di 200 altri sono stati presi in ostaggio dai militanti di Hamas. Inoltre nelle ultime ore sono stati colpiti siti di Hezbollah nel sud del Libano dopo il lancio di razzi sul nord di Israele.

(Redazione/9colonne)

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