Aumenta la disoccupazione, ma cresce il numero di iscritti alla Previdenza Sociale

MADRID – Il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto. Dipende. L’Istituto di Previdenza Sociale ha reso noto i dati provvisori relativi il mercato del lavoro. Per i portali dei quotidiani conservatori, l’occupazione sta frenando. Per loro, i 92mila 862 nuovi iscritti alla Previdenza sociale ad ottobre rappresenta il peggior bilancio in otto anni. Per i portali dei quotidiani progressisti, invece, il numero di iscritti  alla Previdenza sociale ad ottobre sfiora le 100mila unità, un  record per un solo mese. Quindi, quello che si è appena concluso sarebbe il migliore ottobre in decenni.

L’occupazione ad ottobre è cresciuta, secondo l’Istituto di Previdenza Sociale, fino a raggiungere i 20 milioni 817mila persone. Rappresenta una incremento del 2,6 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La crescita dell’occupazione, stando agli esperti, continua ad essere l’elemento trainante dell’economia. Sostengono che si traduce in un maggior consumo delle famiglie.

L’altra faccia della moneta è la disoccupazione. Anch’essa è aumentata. I lavoratori in cerca di lavoro sarebbero stati in totale, ad ottobre, due milioni 759mila 404. Si sarebbe verificata, quindi, una crescita di 36mila 936 persone.

Dai dati resi noti dalla Previdenza Sociale, si evince che la disoccupazione giovanile, pur restando la maggior preoccupazione, è stata la più bassa della storia mentre quella femminile dal 2008.

La ministra  del Lavoro, Yolanda Díaz, ha commentato soddisfatta i risultati registrati dalla Previdenza Sociale

“Continuiamo ad osservare i riflessi della riforma del lavoro – ha detto -. Nonostante il lieve aumento del numero di disoccupati, siamo riusciti ad avere il dato più basso in ottobre dal 2007. L’aumento è inferiore del 43% rispetto alla media”

La vicepresidente “ad interim” ha anche citato i settori più penalizzati e sostenuto che “le politiche del lavoro che frenano la stagionalità e combattono  il lavoro temporaneo sono politiche femministe”. Ha poi assicurato che si continuerà ad approvare politiche che “offrano opportunità di lavoro di qualità ai nostri giovani”.

La creazione di posti di lavoro si attesta attualmente al 7,2%, rispetto ai dati prepandemia. Si supera la Francia (4,9 per cento) e la Germania (1,3 per cento)

Al di là dei confronti con le grandi economie europee, falsate in termini occupazionali a causa della differenza dei tessuti produttivi, la nota positiva è fornita dai settori in cui l’iscrizione alla Previdenza Sociale è in maggiore crescita. Questi sono quelli di maggior valore aggiunto come le telecomunicazioni, le  attività professionali, scientifiche e tecniche.

Redazione Madrid

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