Israele, Tsahal: “A Gaza uccisi dozzine di terroristi nella notte”. Unicef chiede tregua

Foto di hosny salah da Pixabay

MADRID. -Il conflitto scoppiato il 7 ottobre tra Israele e Hamas è entrato nel suo ventisettesimo giorno. Nella Striscia di Gaza, il ministero della Sanità controllato dall’organizzazione integralista ha reso noto che almeno 8.796 palestinesi avrebbero perso la vita a causa degli attacchi di Tsahal. 

Hamas e la Jihad islamica palestinese tengono in ostaggio più di 240 soldati e civili che hanno trascinato a Gaza, compresi diversi cittadini stranieri. Alle prime ore di oggi, le forze di difesa israeliane (IDF) hanno dichiarato di aver ucciso “dozzine” di combattenti di Hamas nel corso della notte. 

“Cellule terroristiche nel nord della Striscia di Gaza hanno lanciato missili anticarro, fatto esplodere ordigni esplosivi e lanciato granate”, ha riferito Tsahal. Negli scontri, la fanteria è stata sostenuta “dal fuoco dell’artiglieria e dei carri armati”.

Intanto, in una nota ufficiale l’Unicef ha descritto le “scene della carneficina” seguite ai due attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Jabalia a Gaza come “orribili e spaventose”, rilanciando l’appello per un immediato cessate il fuoco umanitario. Secondo l’Unicef, fino ad oggi più di 3.500 bambini avrebbero perso la vita nella Striscia. 

“Si tratta di oltre 400 bambini uccisi o feriti al giorno, per 25 giorni consecutivi. Questa non può diventare la nuova normalità – si legge in una nota -. I bambini hanno già sopportato troppo. L’uccisione e la prigionia dei bambini devono finire. I bambini non sono un bersaglio”. Da parte sua, l’Unrwa, la principale agenzia delle Nazioni Unite in Palestina, afferma che circa 1,4 milioni di persone sono attualmente sfollate all’interno dell’enclave. Dal 7 ottobre, l’Unrwa ha reso noto che 70 membri dell’organizzazione sono stati uccisi e altri 22 feriti. “Si tratta del numero più alto di operatori umanitari delle Nazioni Unite uccisi in un conflitto in così poco tempo”, viene inoltre specificato.

La situazione a Gaza “continua a svilupparsi secondo uno scenario estremamente negativo dopo che il 28 ottobre lo scontro è entrato in una nuova fase molto pericolosa” costituita dall’avvio dell’offensiva di terra di Tsahal nell’enclave. Così questa mattina la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, secondo la quale, “senza misure drastiche per allentare la situazione, il disastro umanitario causato dall’escalation avrà conseguenze per anni e decenni”. 

Zakharova ha sottolineato il rischio crescente che “il conflitto si estenda a livello regionale”. Il Ministero degli Esteri, ha aggiunto, “è molto preoccupato per l’escalation nella zona del confine tra Israele e Libano, sulle alture di Golan. Gli attacchi in corso dell’aeronautica israeliana sul territorio siriano stanno complicando seriamente la situazione. Le manovre militari provocatorie degli Stati Uniti nel Mediterraneo orientale stanno avendo un effetto destabilizzante anche sulla situazione in Medio Oriente”, ha aggiunto.

(Redazione/9colonne)

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