Ricerca, Mattarella: “Risorse limitate, troppi giovani all’estero”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca” (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

MADRID. – “Una vita senza ricerca non è degna per l’uomo di essere vissuta”: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cita Platone durante la cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca” al Quirinale per sottolineare che “ricerca è garanzia di futuro e ha valore sociale”.

Purtroppo, però “le nostre risorse globalmente destinate alla ricerca scientifica sono limitate rispetto agli standard che dovremmo raggiungere”, prosegue Mattarella puntando i riflettori sulla cosiddetta fuga dei cervelli. “I nostri giovani ricercatori sono bravi, si fanno valere in ogni contesto, emergono per qualità in tanti laboratori di tutto il mondo. Rappresentano un orgoglio per il Paese, oltre che un motore per l’Europa – afferma ancora il Capo dello Stato -. Constatiamo che tanti giovani vanno all’estero e vi rimangono, non perché non vorrebbero lavorare in Italia, ma perché da noi talune condizioni – economiche e professionali – sono poco aperte, meno competitive”.

Secondo Mattarella “i giovani devono poter circolare e fare esperienze nelle università, nei centri di ricerca, nei laboratori dell’Europa e del mondo. Tutto questo è prezioso e devono poter tornare se lo desiderano. A questo sforzo collettivo di sostenere i giovani ricercatori, di consentire loro di esprimere anche in Italia il loro talento, devono concorrere tutte le forze sociali”.

L’iniziativa al Quirinale è stata promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro: la battaglia contro i tumori, spiega Mattarella, “è una grande impresa collettiva, richiede impegno, collaborazione, sostegno reciproco, fiducia. Curare, sperimentare, fare ricerca, promuovere la produzione di nuove terapie, di nuovi farmaci. È in questo percorso che si riassume l’impegno prezioso di migliaia di operatori. Passi da gigante sono stati compiuti negli ultimi decenni. Infondono fiducia nell’azione che viene dispiegata”.

Secondo il Capo dello Stato “la duplice intuizione costitutiva dell’Airc ha rivestito un valore profetico. Anzitutto: il cancro si può sconfiggere. In secondo luogo: per vincere questa sfida bisogna puntare sulla ricerca medica e scientifica. Una prospettiva duplice che ha creato progressivamente consapevolezza, partecipazione, cultura, come dimostrano l’interesse e la disponibilità degli italiani nel donare e nel sostenere i Giorni della Ricerca”.

Insomma, conclude Mattarella, “abbiamo bisogno della ricerca”. Il Capo dello Stato ha consegnato il Premio AIRC “Credere nella Ricerca” a Federfarma, per l’impegno profuso in attività di sensibilizzazione e in iniziative per il sostegno alla ricerca sul cancro; al prof. Antonio Pescapé dell’Università Federico II di Napoli, per aver contribuito a diffondere la conoscenza della missione di Fondazione AIRC tra le nuove generazioni; a Mara Venier per il suo impegno continuativo a fianco di AIRC nel sostenere, attraverso le trasmissioni televisive, la ricerca sul cancro.

Il Premio scientifico biennale AIRC “Beppe della Porta” è stato consegnato al Prof Andrea Necchi dell’Ospedale San Raffaele di Milano per gli studi pioneristici sull’utilizzo dell’immunoterapia neoadiuvante nel carcinoma della vescica.

(Redazione/9colonne)

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