Israele, Tashal: “Intensificheremo azioni di terra a Gaza”

MADRID. – Israele “sta gradualmente procedendo secondo i piani” nella Striscia di Gaza. Lo ha detto poco fa in conferenza stampa il portavoce di Tsahal, Daniel Hagari. L’alto ufficiale ha specificato che nella notte appena trascorsa le forze di terra hanno ucciso “dozzine di militanti di Hamas” senza però specificare le coordinate delle ultime azioni.

Hagari ha aggiunto che le forze terrestri sono dispiegate nel nord di Israele e pronte ad ogni scenario. Sempre l’alto ufficiale ha inoltre detto che l’aviazione ha ucciso un numero imprecisato di militanti a Jenin, nella Cisgiordania occupata da Israele. Hagari ha inoltre aggiunto che l’attività offensiva “continuerà ad intensificarsi in base alle fasi del conflitto e ai suoi obiettivi”.

Ha inoltre sottolineato che esiste un impegno diretto tra l’IDF e le forze terroristiche. Questa mattina, secondo diverse testimonianze, i carri armati israeliani sono stati avvistati alla periferia di Gaza dove “una strada chiave è stata bloccata”. Potrebbe dunque trattarsi del preludio a una nuova azione di terra.

Da parte sua, alle prime ore di oggi l’aeronautica dello Stato ebraico ha reso noto di aver attaccato nella giornata di ieri circa 600 obiettivi, alcuni dei quali “nella zona dell’università di Al-Azhar” da dove, secondo i militari israeliani, “stava per essere lanciato un missile anticarro”.

Quella di Al-Azhar è un’università pubblica vicino al centro di Gaza. Sempre secondo la stessa fonte sono stati presi di mira “magazzini di armi, nascondigli e raduni di agenti di Hamas nonché ‘nidi’ di postazioni anticarro”. Uno dei pochi reporter sul posto, Hani Mahmoud di Al Jazeera, ha raccontato che quella appena passata è stata “un’altra notte di pesanti bombardamenti” sull’enclave.

Secondo Mahmoud, da Khan Younis “almeno 14mila persone” hanno cercato rifugio all’ospedale Al-Quds, un esodo per lo più inutile dato che “tutti gli edifici residenziali intorno all’ospedale Al-Quds sono stati distrutti o hanno subito danni significativi poiché sono stati presi di mira da Israele. La maggior parte di queste persone – ha aggiunto l’inviato – hanno già perso la casa a causa dei bombardamenti israeliani. È difficile immaginare la prossima destinazione in cui potrebbero evacuare”.

Intanto, sempre questa mattina, il ministro del governo israeliano Benny Gantz ha affermato che “la guerra senza compromessi al terrorismo” deve essere lasciata alle forze dell’ordine e solo a loro. Gantz ha sottolineato che si tratta di un “obbligo morale e legale” aggiungendo che lo Stato ebraico è in guerra con “un’organizzazione terroristica omicida che ha danneggiato la moralità umana, i valori umani così come i valori dell’Islam”.

Gantz ha anche osservato che “soprattutto in questo periodo è importante per noi ricordare che i cittadini arabi di Israele sono una parte inseparabile della società israeliana”. Secondo lui, pochissimi arabi israeliani sono “estremisti spregevoli che sostengono il terrore omicida di Hamas, che incitano o agiscono contro lo Stato”.

Ha detto che questi devono essere epurati dalla società e che si può fare affidamento sulla polizia israeliana e sui servizi di sicurezza per affrontarli. Intanto nella giornata di ieri altri 33 camion di aiuti sono stati autorizzati a entrare a Gaza dall’Egitto. Si tratta del convoglio più grande che ha raggiunto l’enclave dall’inizio del conflitto, ma gli operatori umanitari ribadiscono con forza che i rifornimenti sono ancora disperatamente al di sotto di quanto necessario.

(Redazione/9colonne)

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