MADRID – Non c’è stata una battuta d’arresto, come si temeva. Ma certo la crescita è assai timida. L’Istituto Nazionale di Statistica ha informato che l’economia del Paese ha registrato una crescita dello 0,3 per cento, un decimo meno rispetto a quella rilevata tra aprile e giugno. Quindi, la Spagna, tutto sommato, è riuscita ad evitare l’interruzione della crescita o, addirittura , la sua contrazione, fenomeni che interessano il resto dei paesi europei.
La crescita del Prodotto Interno lordo, anche se timida, ha sorpreso la maggioranza degli analisti. In vista dell’andamento globale dell’economia dei paesi dell’eurozona, pochi speravano in un andamento controtendenza della Spagna. Gli economisti più ottimisti si attendevano al massimo una crescita dello 0,1 per cento mentre il resto una contrazione dello 0,1 per cento.
L’Ine ha spiegato che l’elemento trainante dell’economia spagnola, che ha permesso la crescita dello 0,3 per cento, è stato il consumo delle famiglie. Questo, tra luglio e settembre, ha permesso di compensare il calo deli investimenti, sia quelli del settore interno e sia quelli del settore esterno.
La tenuta del consumo ha sorpreso. La rata dei mutui variabili, oggi, è alle stelle. E ha costretto a oltre quattro milioni di famiglie a stringere la cinghia. Quindi, come sostengono economisti ed esperti in materia, la crescita del consumo è da attribuire alla buona “performance” dell’occupazione. Questa, grazie anche ai provvedimenti del governo, ha raggiunto livelli record. Oggi, gli spagnoli inseriti nel mondo del lavoro sono 21 milioni 265mila.
Tra luglio e settembre, gli investimenti, che nel secondo trimestre avevano tenuto, hanno registrato la contrazione dello 0,8 per cento. Questa contrazione è stata appesantita dall’inasprimento delle condizioni di finanziamento della BCE. D’altro canto, le esportazioni hanno confermato il “trend” del primo trimestre e sono crollate del 3,9 per cento. Le vendite all’estero delle aziende spagnole hanno fortemente risentito della debolezza dell’euro.
Nadia Calviño, prima vicepresidente e ministra dell’Economia, non ha nascosto la propria soddisfazione per la crescita del Pil nel terzo trimestre. Il suo Ministero, in una nota, ha sottolineato che la crescita del Pil “è un dato rilevante in un contesto internazionale di grossa incertezza e tassi d’interesse in aumento”. Ha inoltre affermato che “conferma la crescita differenziale dell’economia spagnola rispetto ai principali paesi dell’eurozona. Ed è in linea con le previsioni macroeconomiche incluse nel piano di bilancio”.
Redazione Madrid