Israele, nuovo raid a Gaza. Ancora missili dalla Striscia. Civili allo stremo

Foto di hosny salah da Pixabay

MADRID. – Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno dichiarato questa mattina di aver effettuato un nuovo “raid mirato” nella notte all’interno della Striscia di Gaza, questa volta nel centro del territorio palestinese. Il giorno precedente l’IDF aveva dichiarato di aver portato a termine, nella notte tra mercoledì e giovedì, un’incursione di terra con l’impiego dei carri armati nel nord dell’enclave.

Il raid annunciato oggi è stato effettuato dalla fanteria di Tsahal, supportata da “aerei da combattimento e droni”, è “ha preso di mira soprattutto obiettivi terroristici appartenenti all’organizzazione terroristica Hamas” nel quartiere di Shujaiyya (una zona residenziale nella parte orientale di Gaza).

Come nel precedente raid, l’IDF ha dichiarato di aver colpito “postazioni di lancio di missili anticarro, centri di comando e controllo militare” di Hamas, e ha precisato: “Le truppe hanno lasciato l’area al termine dell’attività. Nessun ferito è stato segnalato dalla parte dell’IDF”.

Intanto dalla Striscia proseguono i lanci di razzi contro lo Stato ebraico. Gli ultimi allarmi segnalati dall’IDF sono avvenuti nella notte appena trascorsa attorno al kibbutz di Be’eri, situato a 5 km dall’enclave palestinese, e ieri sera nel centro del Paese .

L’“Iron Dome”, il sistema di difesa antiaerea che utilizza piccoli missili guidati da radar, permette di intercettare la maggior parte dei razzi lanciati. Secondo le statistiche dell’esercito israeliano, comunicate nel 2014, la percentuale di successo oscilla tra il 75% e il 90%. Secondo Magen David Adom, l’equivalente israeliano della Croce Rossa, tredici persone sono state uccise dai razzi lanciati dalla Striscia di Gaza o dal Libano dopo il 7 ottobre.

In questa situazione di guerra praticamente “aperta”, nell’enclave la situazione della popolazione civile è sempre più drammatica. I civili hanno urgente bisogno di aiuti “significativi e continui”, ha avvertito questa mattina il capo dell’Agenzia delle Nazioni Unite responsabile per 5,8 milioni di rifugiati palestinesi in Medio Oriente (UNRWA), Philippe Lazzarini.

Quest’ultimo, durante una conferenza stampa a Gerusalemme, ha inoltre annunciato che la sua organizzazione ha confermato la morte di 57 suoi dipendenti nell’enclave palestinese dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas il 7 ottobre. In questo piccolo territorio di 362 chilometri quadrati, popolato da 2,4 milioni di abitanti, i civili sono intrappolati in condizioni umanitarie disastrose.

Secondo il Ministero della Sanità della Striscia di Gaza, amministrata da Hamas, più di 7.000 persone sono state uccise dagli incessanti bombardamenti delle ultime tre settimane.

(Redazione/9colonne)

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