Hamas accusa: “Nei raid di Israele morti 50 ostaggi”, delegazione a Mosca

Foto di hosny salah da Pixabay

MADRID. – Hamas accusa: “Nei raid di Israele morti 50 ostaggi”, delegazione a MoscaI carri armati israeliani hanno preso parte ad un “raid mirato” durante la notte nel nord di Gaza. Lo ha reso noto questa mattina l’esercito con la stella di David, che resta in procinto di lanciare le sue forze per un’invasione di terra.

“Durante la notte – si legge nella nota – l’IDF ha condotto un raid mirato utilizzando carri armati nel nord della Striscia di Gaza, come parte dei preparativi per le prossime fasi del combattimento. I soldati sono usciti dall’area al termine dell’attività”.

Intanto la situazione della popolazione civile nell’enclave assediata è sempre più precaria nonostante alcuni convogli di aiuti umanitari siano riusciti a passare attraverso il valico di Rafah. A tale riguardo, diverse organizzazioni umanitarie hanno specificato che si tratta però di “una goccia nell’oceano” delle necessità dei palestinesi.

Da parte sua, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noto di avere importanti scorte in attesa oltre il confine tra Gaza e l’Egitto. Le forniture potrebbero rendere possibili interventi chirurgici per 3.700 pazienti traumatizzati, servizi sanitari di base ed essenziali per 110.000 persone e attrezzature mediche per 20.000 pazienti affetti da malattie croniche.

“Senza carburante, medicinali e forniture sanitarie, gli ospedali di Gaza sono sull’orlo di una catastrofe umanitaria inimmaginabile”, ha scritto l’agenzia sui social media. “L’OMS chiede un accesso immediato e ininterrotto a e attraverso Gaza, in modo che il suo sistema sanitario in difficoltà possa essere rilanciato con urgenza”.

Mosca: Discusso con Hamas della liberazione degli ostaggi

In un incontro con Hamas a Mosca, la Russia ha discusso della liberazione degli ostaggi e dell’evacuazione dei russi dalla Striscia di Gaza. A riferirlo alla Tass è il ministero degli Esteri russo. “Un membro dell’ufficio politico del movimento di resistenza islamico Hamas, Abu Marzuk, si trova a Mosca”, ha precisato il ministero.

A Gaza finora 74 camion di aiuti. Al-Maliki critico con l’Ue

La Mezzaluna Rossa Palestinese ha reso noto che 12 camion della sua sezione egiziana hanno attraversato il valico di Rafah tra l’Egitto e Gaza, trasportando acqua, cibo, medicinali e forniture mediche. Finora nell’enclave sono penetrati 74 camion, si legge in un post sui social media.

Non è stato consentito l’ingresso del carburante, viene sottolineato da queste fonti. A rendere di fatto minimi i permessi all’entrata degli aiuti umanitari nell’enclave, è il timore di Israele riguardo alla possibile deviazione delle consegne di carburante verso Hamas – preoccupazione che è stata definita legittima dalla Casa Bianca.

Intanto sempre questa mattina, dall’Aia, è giunto l’appello del ministro degli Esteri palestinese Riyad al-Maliki, che chiede allo Stato ebraico di accettare un cessate il fuoco totale a Gaza per consentire l’arrivo degli aiuti umanitari. La richiesta giunge dopo che i leader dell’UE, che oggi sono riuniti a Bruxelles, hanno sottoscritto un appello per la creazione di una serie di “corridoi umanitari” nella Striscia nonché di “pause” nei bombardamenti su Gaza per consentire a cibo, acqua e forniture mediche di raggiungere i palestinesi. Al-Maliki ha però bocciato la proposta dell’UE come inaccettabile, in quanto a suo dire non garantirebbe l’arrivo degli aiuti e il ripristino delle forniture di acqua ed elettricità.

Hamas: quasi 50 ostaggi uccisi nei bombardamenti israeliani

Secondo Abu Obeida, portavoce dell’ala militare di Hamas, le Brigate al-Qassam, “quasi 50” ostaggi tenuti nella Striscia di Gaza sarebbero stati uccisi dagli attacchi israeliani. La notizia non è stata però confermata da fonti indipendenti.

Nel frattempo, una dichiarazione congiunta firmata dai ministri degli Esteri di nove paesi arabi ha condannato quella che viene definita un’azione bellica volta a prendere di mira i civili in palese violazione del diritto internazionale a Gaza. Il documento ha inoltre condannato lo sfollamento forzato e quella che viene considerata una “punizione collettiva” ai danni dell’intero popolo palestinese.

“Il diritto all’autodifesa non giustifica la violazione della legge e il mancato rispetto dei diritti dei palestinesi”, sottolinea la dichiarazione, firmata dai ministri degli Esteri di Emirati Arabi Uniti, Giordania, Bahrein, Arabia Saudita, Oman, Qatar, Kuwait, Egitto e Marocco.

(Redazione/9colonne)

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